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Collegio sindacale Juve, il racconto di una dimissionaria: “Attaccata, quasi sbeffeggiata. La tempesta perfetta”

Juventus Andrea Agnelli

Il racconto ai pm di Maria Cristina Zoppo, che doveva controllare i conti del club bianconero: “Loro volevano spingere ad arrivare subito alla deliberazione, approvare il bilancio”

Una volta si è sentita «quasi sbeffeggiata», altre «colpita e attaccata, per qualcosa che Juventus stessa aveva fatto», pur di svolgere al meglio l’attività di controllo da componente del collegio sindacale: Maria Cristina Zoppo, 51 anni, in carica dal 29 ottobre 2021 fino alle dimissioni del 5 gennaio scorso, per oltre cinque ore racconta ai pm che indagano sui conti del club mesi di riunioni e discussioni fino alla delibera della Consob, sulla non conformità del bilancio al 30 giugno 2022. «Era la tempesta perfetta». Così scrive il Corriere della Sera.

MODIFICARE IL BILANCIO. «Da settembre in poi c’è stata un’escalation di momenti di gestione societaria su cui io non riuscivo più a capire perché ci si volesse incanalare in un processo di valutazione di poste di bilancio oggettivamente poco condivisibile». Spuntavano guai all’orizzonte: «Noi eravamo venuti a conoscenza dell’esistenza delle carte della Procura che evidenziavano un breach nei sistemi di controllo (side letter)»; ma il cda approva comunque un progetto di bilancio «senza avere contezza dell’esito dell’attività del revisore», che presenterà rilievi. Motivo? «Perché accettare questi rilievi, è una mia conclusione, avrebbe potuto sgonfiare tutta la linea difensiva in sede penale». C’era il rischio di eventuali sanzioni sportive: «Al collegio sindacale non interessava nulla questo, perché se un bilancio è non corretto, è non corretto». Dunque, i sindaci chiedono di modificare il bilancio, per le manovre stipendi («trovino diverso trattamento»). Sulle plusvalenze invece: «Abbiamo parlato con il revisore e abbiamo ritenuto che il metodo da lui utilizzato conducesse ad esiti non irragionevoli».

CDA TESO. La sera del 25 novembre riceve la telefonata di Daniela Marilungo, amministratore indipendente: «Mi chiama e, piangendo, mi dice: “Ho dato le dimissioni”». Il cda di tre giorni dopo sarà tesissimo: Zoppo domanda più volte che venga letta la lettera di dimissioni di Marilungo, come dalla stessa richiesto, ma non viene ascoltata: «Loro volevano spingere ad arrivare subito alla deliberazione, approvare il bilancio». Prende la parola: «Permettete al revisore di pronunciarsi». Lì, con i sindaci collegati da remoto, per 50 minuti «viene interrotto l’audio della riunione». Protesta: «Quanto ci mettete a fare la traduzione di due pagine?». Domanda dei pm: di fatto vi hanno estromesso dal consiglio? Risposta: «Eh». Alla ripresa, i sindaci vengono sottoposti a una serie di domande, con un senso: «Metterci in cattiva luce e crearci una forte sensazione di disagio. Anche Forte (altro sindaco dimessosi, ndr) era in difficoltà. Questa è stata una mitragliatrice».

DIMISSIONI. E ancora: «Abbiamo denunciato a Consob che mancavano al 23 dicembre 2022 (e che mancano tutt’ora, 9 gennaio) i verbali del 24 e del 28 novembre, anche il 20 lo abbiamo solo in bozza». Zoppo ha esperienza di altissimo livello — è nel cda di Intesa Sanpaolo e di Newlat Food — ma non restavano che le dimissioni: «Preciso che non sono una persona che lascia, è la prima volta in tanti anni di carriera».

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