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Editoriali

Clima da ‘aspetta (tratta) e spera’. Tanta precarietà ed incertezza sulle mosse della Fiorentina, e troppi se…

Commisso

Tanti (troppi) se attorno alle mosse della Fiorentina. Proprio quando servivano certezze, sembra aleggiare un clima di precarietà

Tanti se, forse troppi, agitano il dibattito attorno alla Fiorentina. Se la società dovesse acquistare Torreira a cifre inferiori rispetto a quelle che erano previste fino a poche ore fa? Se la società prendesse un calciatore più forte al posto di Odriozola? Se, se, se…

PRECARIETA’. Non tutto dovrebbe essere improntato al pessimismo. Al contempo, tuttavia, essere alle prese con minore precarietà potrebbe aiutare. E’ forse anche per questo che il clima attorno alla Fiorentina è un po’ meno ottimistico, soprattutto in virtù di una recente serie di avvicendamenti tra chi è partito e chi è arrivato che non sempre ha portato a dei passi in avanti (almeno sportivi, forse economici), anzi. Proprio per questo era lecito attendersi la conferma di alcuni punti fermi dopo una stagione così. Con la blindatura di Italiano e il riscatto di Torreira, infatti, la Fiorentina avrebbe spazzato via immediatamente ogni senso di incertezza e rilanciato un’idea forte di programmazione. Trovarsi a dover ricominciare tutto daccapo, invece, sarebbe quanto di meno auspicabile ci possa essere.

ASPETTA (TRATTA) E SPERA. Aver raggiunto l’Europa, d’altronde, dovrebbe essere visto come un punto di partenza per la Fiorentina, almeno per le premesse con cui si era presentata questa proprietà. La sensazione dell’aspetta, tratta e spera, sta invece contraddistinguendo ogni singolo aspetto attorno alla Fiorentina. Lecito, ovviamente, trattare sul prezzo di un calciatore se si ritiene che lo si possa acquistare a cifre inferiori, come evidentemente pensa di poter fare la Fiorentina con Torreira. Altrettanto legittimo strappare più condizioni favorevoli possibili, ma quanto si può tirare la corda? Ne vale sempre la pena? Nel frattempo la Fiorentina tratta e spera che le proprie idee vadano a dama.

RISPARMIO. Ripartire in attacco con Cabral, Piatek (ancora in prestito) ed eventualmente un profilo come Djuric (a parametro zero) sarebbe un qualcosa che deriva da scelte tecnico-sportive, oltre che essere delle occasioni economiche, o solo legate al risparmio? Ok l’attenzione ai conti, ai bilanci e che il fatturato è calato, come ricordato (sempre più spesso) da Commisso, ma c’è modo e modo di tenere in ordine i conti. Un esempio? Aver puntato su Odriozola in prestito secco per non pagare i 10 milioni di euro che voleva il Chelsea per Zappacosta, trovandosi un anno dopo con una casella nuovamente vuota (non che nessuno si strappi i capelli per aver perso Zappacosta), senza considerare il non acquisto di Berardi per la valutazione considerata troppo elevata da parte del Sassuolo per prendere, con sei mesi di ritardo, Ikoné a 15 milioni. La possibilità che accada lo stesso con Torreira c’è, con l’aggiunta di averlo cercato, inseguito e trattato per due anni, col rischio di ritrovarsi nuovamente con Amrabat e Pulgar, ma soprattutto con tanti punti di domanda. Riassumendo, ogni scelta di mercato è lecita, opinabile e dagli esiti imprevisti, ma se tutto deve essere improntato solo al risparmio, piuttosto che su una programmazione tecnico-sportiva, difficilmente si potrà avere una crescita. A meno che non ci sia la bravura di sostituire Cavani e Lavezzi con Mertens, Callejon (nei suoi ‘cenci’) e Higuain, o non si riesca a fare come ha fatto per anni l’Atalanta, che però non è la Fiorentina. Ma l’estate è lunga e il mercato non è ancora ufficialmente iniziato. Nessun dramma, dunque, ma al tempo stesso poche certezze.

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