Sabiri è stato preso dalla Fiorentina anche per l’abilità sui calci da fermo e sui tiri dalla distanza. Un’arma preziosa in più per Italiano
In parte la Fiorentina lo ha già fatto intendere: Sabiri è stato preso anche per la sua capacità nel battere i calci di punizione e per la potenza del suo tiro dalla distanza. Il fatto che la Sampdoria fosse alla disperata ricerca di liquidità e che il calciatore non fosse in rapporti idilliaci col club blucerchiato hanno fatto il resto.
DOVE. Su ruolo e collocazione tattica regna ancora l’incertezza, a maggior ragione se la Fiorentina dovesse proseguire sulla via del 4-2-3-1. Fin qui Sabiri ha sempre giocato da trequartista o da mezz’ala in una mediana a tre. Sulla carta, tuttavia, quella casella dello scacchiere viola ha già due interpreti, ovvero Bonaventura e Barak, con l’aggiunta teorica di Castrovilli, schierato da Italiano anche nei due davanti alla difesa o da mezz’ala quando nel finale di stagione, a tratti, è tornato al centrocampo a tre. La concorrenza, dunque, è ampia per Sabiri. Per caratteristiche tattiche potrebbe ricalcare quanto fatto proprio da Italiano con Saponara.
PUNIZIONI. L’abilità sui calci da fermo diretti è un punto di forza di Sabiri, dicevamo. Non è da sottovalutare il fatto che, in questa rosa, quasi tutti i calciatori di punizione siano di piede mancino: Biraghi su tutti, raramente ha tirato Gonzalez, ancor più di rado Castrovilli. Il dieci viola è l’unico di piede destro che ha nelle sue ‘skills’ il tiro da fermo. L’altro, ovviamente, era Saponara.
TIRI DA FUORI. Per quanto Bonaventura abbia nelle corde anche il gol dalla distanza, le sue capacità principali sono da sempre altre, così come per Barak l’abilità migliore è sempre stata quella del tempismo negli inserimenti. Jovic e Cabral hanno altre qualità, anche se alcuni bolidi scagliati dal brasiliano hanno lasciato intravedere anche una discreta castagna da fuori area (col Monza soprattutto). Gli altri, eccezion fatta per Castrovilli, sono tutti mancini: Biraghi, Gonzalez (per quanto debba migliorare decisamente la mira), Mandragora (anche se l’ultima volta che ha calciato in porta, col West Ham, non andò molto bene). Con l’innesto di Sabiri, dunque, aumentano le armi a disposizione di Vincenzo Italiano per trovare la via del gol: un altro piede destro in grado di poter far male coi tiri dalla distanza e sui calci da fermo. Il tutto, ovviamente, in attesa di capire che scelte verranno fatte sul centravanti (restano Jovic e Cabral, o anche solamente uno?) e l’apporto che potranno dare i vari Sottil e Brekalo (mentre Ikoné, col gol, non sembra avere un grande rapporto, che sia da vicino o da lontano).
Di
Redazione LaViola.it