“Il tifoso non deve necessariamente essere dalla parte della proprietà, deve essere sempre dalla parte della Fiorentina”, dice Nessuno
Ma perché il tifoso della Fiorentina, dopo essersi smarcato dal cliente dellavalliano, deve fare i conti con le accuse di irriconoscenza dell’attuale proprietà? Lasciateci fare semplicemente il tifoso, senza insegnarci modalità comportamentali confacenti. Possiamo essere entusiasti, scettici, indecisi, convintamente aziendalisti o polemici a prescindere, senza doverci per forza giustificare.
Il tifoso che critica dovrebbe essere considerato una risorsa. Ci siamo appassionati alla Fiorentina in tempi e modi diversi, ma fin quando non offendiamo nessuno abbiamo diritto di commento ancorché sguaiato e dissonante. Ci accomuna la voglia di vedere una squadra giocare con impegno per incitarla a vincere. Il tifoso non deve necessariamente essere dalla parte della proprietà, deve essere sempre dalla parte della Fiorentina.
Quando il tifoso solleva perplessità sulle scelte tecniche e strategiche sembra il sabotatore di un progetto mirabolante e a lungo termine. Questi scettici non lo sono a priori, giudicano quello che vedono, e che non gli piace. Non dobbiamo pretendere competenze o saggezza sportiva, dovrebbe bastare la passione.
Per restare al campo: risultati mediocri e avvicendamenti continui di tecnici e giocatori senza capo né coda non possono zittire il tifoso appassionato. Almeno, questo era quello che succedeva fino alla scorsa stagione. Quella in corso, anche se viziata dal peccato originale del furto dall’allenatore per rimpiazzarne uno fuggitivo, sembra partita col piede giusto. Gli stessi giocatori, depurati evidentemente dai soggetti meno volenterosi, si sono prontamente ridestati dalle sonnolenze apatiche dimostrando quel valore che ci si aspettava finalmente di vedere. Uno su tutti: Saponara.
Italiano ha trasformato un’accozzaglia paurosa e indolente in una squadra arrembante e garibaldina. Non solo. Gli ha dato un gioco fatto di pressing e raddoppi, movimenti senza palla e passaggi rapidi, fuorigioco e centrocampo cerniera. Squadra corta e attenta movimenti reciproci per coprire ogni parte del campo. I risultati sono arrivati subito e la fortuna è girata. Dalla melma è emersa una possibilità insperata, è quello che mi auguravo.
Nessuno può prevedere il futuro, ma lavorare con tecnici capaci e motivati getta le basi per un progetto davvero interessante. Specialmente se corroborato da investimenti, quali il Viola Park. Questo è solo l’inizio, e anche se qualcosa va storto, si può correre ai ripari. Quando i tifosi si permettono di esprimere dubbi e perplessità, fanno con la squadra quello che un padre amorevole fa con il proprio figlio; cerca di correggerne gli errori, e negli ultimi anni non ce li hanno lesinati. Ora mi pare che si pongano solide basi per un futuro prossimo interessante, ma se questo non trovasse conferme, chi meglio del tifoso, libero da impicci economici, dovrebbe suonare la sveglia?
di Nessuno
Di
Redazione LaViola.it