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Beltran: “La trasferta di Lecce ci ha reso consapevoli. Pensare una partita alla volta”

Lucas Beltran conferma la maglia che si respira negli spogliatoi viola e si sofferma su alcuni suoi compagni che hanno fatto volare la Fiorentina

Il “Vichingo” racconta dello spogliatoio e di alcuni singoli della squadra nell’intervista al Corriere della Sera «Gruppo. Tu puoi avere i campioni, puoi avere tanti giocatori forti, ma se alla base non ci sono un atteggiamento giusto e la mentalità giusta poi è tutto inutile. E qui, vi garantisco, c’è un gruppo eccezionale sotto il profilo umano prima ancora che tecnico, composto da calciatori umili, uniti, che mettono l’interesse della squadra sopra a tutto e tutti. Che ogni giorno si allena al Viola Park per aggiungere e mai per togliere».

Sta per rientrare Gudmundsson: ci si vede lei insieme con l’islandese? «Mi ci vedo benissimo insieme ad Albert. Abbiamo caratteristiche simili ma anche differenti, però dipende dalle scelte

dell’allenatore. Che io non discuterò mai: qui siamo in tanti che vogliono e possono giocare. Ripeto, non è mai una questione di ruolo o posizione: a me basta aiutare la squadra».

Fiorentina 25 gol all’attivo, più di due di media a partita: il segreto non segreto di essere così efficaci in attacco? «Kean. Moise è straordinariamente efficace, ma tutta la Fiorentina è diventata concreta e lo dimostra l’abilità di capitalizzare le occasioni che creiamo. C’è una partita che, secondo me, ci ha reso consapevoli di questa dote e non solo questa».

Fiorentina-Milan? «Anche. Ma mi riferisco alla trasferta di Lecce, ripresa del campionato dopo la sosta e dopo appunto il 2-1 ai rossoneri. Gudmundsson si è fatto male subito, Kean è uscito alla fine del primo tempo, eppure siamo stati capaci di segnare sei gol. Quattro al San Gallo in Conference e altri cinque nella gara successiva contro la Roma. Ecco, Lecce ci ha fatto fare un passo decisivo nella consapevolezza della nostra forza».

Chi l’ha sorpreso di più tra i nuovi compagni? «Nessuno. O, meglio, tutti e in senso positivo.

Estremamente positivo. Non ce n’è uno che non abbia “fame”, che non arrivi al Viola Park con l’intento di allenarsi duramente con la squadra e per la squadra. Tutti i giorni fin dal primo di ritiro».

DE GEA. «David è un fenomeno. Uno così vale tantissimi punti in campo ed è fondamentale nello spogliatoio, con la sua esperienza accumulata in moltissime stagioni di calcio al massimo livello, con i suoi consigli. Non mi perdo una parola di ciò che dice, perché da quelli come lui c’è tanto da imparare».

OBIETTIVI VIOLA.  «Credetemi: non solo non li abbiamo nemmeno fissati, ma nemmeno ne parliamo. Vogliamo continuare ad allenarci con impegno. Non abbiamo ancora fatto niente. Ecco: l’obiettivo, a volerne indicare uno, è continuare così pensando sempre a una partita alla volta».

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