Limare sul cartellino, sulle commissioni, sull’ingaggio: alla fine questo gioco al ribasso non ha premiato assolutamente i viola
Da Gudmundsson a Tessmann con un unico filo conduttore: operazioni in standby. Per l’islandese dopo settimane di trattative estenuanti per limare ogni euro, era tutto fatto, o quasi. Poi si è infortunato Scamacca e in poche ore l’Atalanta ha chiesto e ottenuto Retegui pagando allo stesso Genoa 22 milioni di euro più bonus.
E la Fiorentina è rimasta a bocca asciutta. Almeno per adesso. Sì perché ora il Genoa non è più assolutamente convinto di vendere Gudmundsson. Cedere i due migliori giocatori a disposizione di Gilardino a pochi giorni dall’inizio della stagione non sarebbe una mossa proficua e facilmente spiegabile ai tifosi.
Dunque standby sull’islandese. Anche perché, a differenza dell’Atalanta, la Fiorentina ha messo sul piatto un prestito oneroso con obbligo di riscatto a determinate condizioni. Insomma tutto fermo. Operazione saltata? No, ma ora la Fiorentina aspetta di capire le intenzioni di un Genoa che ha deciso di prendere tempo per riflettere.
Non va dimenticato, in questa situazione, che lo stesso Genoa, a gennaio, aveva promesso a Gudmundsson la cessione nel mercato estivo. Anche per questo la Fiorentina era convinta di riuscire a chiudere, ma ora non è più così.
Attea Nico
Con l’islandese in standby la Fiorentina deve anche gestire la patata bollente Nico Gonzalez. Per l’argentino non c’è ancora un’offerta soddisfacente ma è vero che il giocatore spinge per essere ceduto: Juventus in testa e poi la solita Atalanta.
I viola devono saper gestire anche questa situazione. Perché è evidente che se non arriva Gudmundsson i viola non possono privarsi anche dell’argentino. A meno che Pradè non abbia un asso nella manica come alternativa all’islandese.
Ma la Fiorentina è ancora senza centrocampo
E in tutto questo manca ancora tutto il centrocampo titolare. Tessmann, come Gudmundsson, resta in stallo. In questo caso sono le commissioni assurde degli agenti del giocatori a bloccare l’operazione.
Situazione anche in questo caso snervante soprattutto per Palladino e i tifosi viola. Tocca aspettare. Ma la stagione si avvicina. Tra 9 giorni i viola giocheranno la prima di campionato a Parma. Il tempo stringe, serve un cambio di marcia netto, chiaro, anche per dare un segnale sia alla piazza che al nuovo allenatore che dal canto suo aveva già fatto suonare l’allarme alla fine della tournée inglese.
Di
Francesco Zei