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L’ex allenatore della Fiorentina, Cesare Prandelli ha parlato a La Gazzetta dello Sport anche della situazione dei giovani in Italia: “La scuola di Coverciano è stata un punto di riferimento, poi con la globalizzazione lo scenario è cambiato, non ci sono più scuole nazionali ma tutti fanno tutto. Però gli italiani hanno mantenuto la loro prerogativa: va bene schemi e sistemi, ma hanno un pensiero elastico, sanno sfruttare le caratteristiche dei giocatori. Ma non nel calcio giovanile. Il pensiero non è radicale. I giovani arrivati in alto sono cresciuti con idee interessanti. Una volta Sacchi creava problemi: non lui, un visionario, il più grande, ma chi voleva copiarlo. E sa cosa è successo? Sono scomparse le mezzepunte”.
 
												
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																							 
																							 
																							 
																							 
									 
																	 
									 
																	 
									 
																	 
									 
														 
														 
														
Di
Redazione LaViola.it