Dusan da gennaio è a quota 7, i centravanti viola, in due, sono fermi a soli 5 gol. Alla Fiorentina servono gol
Se si dà un’occhiata al percorso che la Fiorentina si è lasciata alle spalle negli ultimi mesi di campionato, si scorge un deserto arido di gol. Dalla gara contro la Lazio del 5 febbraio, la prima senza Vlahovic, la Fiorentina ha segnato più di una rete soltanto in tre occasioni. Il 14 febbraio contro lo Spezia (2), il 10 aprile col Napoli (3) e l’ultima volta il 9 maggio con la Roma (2). Successo dal sapore d’Europa che il passo falso di Marassi ha poi vanificato. Scrive il Corriere Fiorentino.
Ma se tra marzo e la metà di aprile, insomma fino alla semifinale di ritorno di Coppa Italia persa contro la Juventus, in serie A non erano arrivate sconfitte nonostante i pochi gol, nell’ultimo mese alla fragilità dell’attacco si sono aggiunti gli errori della difesa. Costati punti pesanti nella corsa al quinto posto. Due derive venute a contatto, con effetti disastrosi, in occasione delle batoste rimediate contro Udinese (4-0) e Samp (4-1). A conti fatti, a una giornata dalla fine, la Fiorentina nel 2022 ha segnato di meno (23 gol contro i 34 dell’andata). E ne ha subito uno di più (26 contro 25).
Un bilancio al ribasso, almeno quello dell’attacco, che nei numeri trova spiegazione nella cessione alla Juve del bomber serbo
Che a Torino in campionato ne ha collezionati 7 (più altri 2 tra Coppa Italia e Champions League). Migliorare questo bottino significherebbe mettere in difficoltà proprio la sua vecchia squadra sabato sera al Franchi. Che affida agli ultimi 90 minuti di campionato la speranza di tornare nelle coppe. Un traguardo più difficile da rincorrere senza Vlahovic, che ha lasciato Firenze da capocannoniere (17 gol in viola). Piatek era partito bene segnando 6 volte, se si considera pure la Coppa Italia. Ma non gonfia la rete dal 6 marzo col Verona e da aprile ha giocato un quarto d’ora di media a partita.
Per quello che hanno fatto in campionato, nemmeno messi insieme lui e Cabral (2 gol in serie A, 5 totali tra lui e il polacco) pareggiano i numeri del serbo in bianconero. Allargando il confronto anche agli esterni, nel dopo Vlahovic si arriva a 11 reti totali: 4 di Gonzalez (su 6 totali) e una a testa di Saponara e Ikoné. Con una media gol scesa da 1,86 a gara a poco più di una rete. Tant’è che a un certo punto erano diventati Torreira (5 gol) e Biraghi (4) i migliori marcatori della truppa di Italiano.
Che in ogni caso, arrivata all’ultimo atto, è ancora padrona del proprio destino per quanto riguarda la qualificazione alla Conference League. Un secondo match point proprio contro la Juve. Che diventa anche l’occasione per gli attaccanti viola di scacciare un fantasma ingombrante.
Di
Redazione LaViola.it