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Accuse, stecche ma anche business. Arthur sarà la quarta operazione Commisso-Juventus

Nonostante le ripetute stecche nei confronti della Juventus e della sua (ex) dirigenza, la Fiorentina di Commisso porterà a termine la quarta operazione di mercato coi bianconeri

Dal primo giorno in cui Rocco Commisso ha messo piede a Firenze non ha mai lesinato stoccate e stecche alla Juventus.

STECCHE. Tra le prime dichiarazioni ci fu il “non è bello per il calcio italiano che in Italia vinca sempre la Juventus”, passando per le accese polemiche di un post Juventus-Fiorentina 3-0 in cui il patron viola si scagliò contro Nedvedil the se lo beva lui”, assieme a “la Juventus non ha bisogno di aiuti per vincere”, oltre a quelle frasi sugli Agnelli riportate dal Financial Times: “Il prezzo delle azioni del club è sceso di circa un terzo nei giorni successivi alla notizia dell’indagine (della Covisoc, ndr). Se gli stessi eventi si fossero verificati in una società quotata negli Stati Unitigli azionisti che avevano subito perdite farebbero causa a quei farabutti”. Il tutto tra “un povero immigrato ha dovuto finanziare gli Agnelli vendendo un giocatore a rate” nei giorni in cui Chiesa passò alla Juventus fino al “meglio che non parlo della Juventus” di qualche settimana fa, quando al patron viola venne chiesto un commento sulle indagini relative all’operato del club juventino e sui debiti accumulati dalla gestione Agnelli, oltre a varie stecche riservate all’operato dei dirigenti bianconeri nell’opera di convincimento su Vlahovic. Se questa è storia, l’altro aspetto dei controversi rapporti tra Commisso e la Juventus si intreccia anche sul mercato.

ACCORDI E ‘FAVORI’. Mentre da Firenze a Torino sono passati Chiesa e Vlahovic, il percorso inverso lo ha già fatto Mandragora ed è molto probabile che il prossimo a farlo sia Arthur. Nel caso delle uscite la Fiorentina ha fatto cassa, e lo ha fatto agevolando le esigenze della Juventus attraverso formule di cessione particolari: Chiesa passò in bianconero con la formula del prestito oneroso biennale (3 milioni il primo anno, 7 il secondo) e riscatto a 40 milioni di euro che sarebbe diventato obbligo al realizzarsi di una delle tre seguenti condizioni nei due anni di permanenza in prestito del giocatore: il piazzamento della Juventus tra le prime 4 in Serie A, il raggiungimento del 60% delle presenze totali (con il giocatore in campo per almeno 30 minuti) oppure il raggiungimento di 10 gol e 10 assist. A queste cifre andavano aggiunti ulteriori 10 milioni di bonus. Vlahovic, invece, è stato ceduto per 70 milioni di euro pagabili in tre esercizi, con 10 milioni di bonus legati al raggiungimento di crescenti obiettivi sportivi. Rolando Mandragora ha fatto il percorso inverso arrivando in viola a titolo definitivo per 8,2 milioni di euro pagabili in tre esercizi, cifra che poteva essere incrementata, nel corso della durata del contratto di prestazione sportiva del calciatore, per un importo non superiore a € 1,0 milioni, al raggiungimento di specifici obiettivi sportivi. Adesso sarà la volta di Arthur. I rumors danno l’operazione come sostanzialmente in via di definizione per un prestito con diritto di riscatto che sarà fissato a 20 milioni di euro. Una parte dell’ingaggio, inoltre, sarà pagata dalla stessa Juventus.

BUSINESS. Il brasiliano, insomma, sarà un nuovo calciatore della Fiorentina. Al netto del parere tecnico/tattico che si possa avere, l’operazione che porterà Arthur in maglia viola sarà la quarta operazione tra la Fiorentina di Rocco Commisso e la Juventus. Così come nei casi di Vlahovic e Chiesa la Fiorentina è andata incontro alle esigenze dei bianconeri (come spiegato sopra) e la Juventus ha fatto coi viola nell’operazione Mandragora, lo stesso accadrà in questa sessione di mercato: la Juventus ha bisogno di liberarsi di Arthur, contribuirà ad una parte dello stipendio e permetterà alla Fiorentina di riscattarne il cartellino ad un valore che ad oggi è inferiore al reale costo di Arthur al bilancio (32 milioni di euro), ma coerente con quello che avrebbe tra 12 mesi. Insomma, in una parola business, che Fiorentina e Juventus faranno ancora, nonostante le reciproche antipatie.

 

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