Connect with us

Focus

Vlahovic, Chiesa e gli altri. Film già visto? Forse, ma stavolta c’è una differenza

Pietro Comuzzo - Fiorentina

Ore calde per quanto riguarda la trattativa con il Napoli. A prescindere da come andrà a finire, il ‘soldato’ Pietro si è già dimostrato diverso da tanti suoi predecessori

Campioni, presunti tali, giovani in erba di belle speranze. Diciamocelo, negli ultimi anni si è visto spesso di tutto. Da chi ha mandato certificati medici discutibili per non allenarsi a chi è scappato dal ritiro di Moena nascosto dai vetri oscurati di un’automobile. Il tifoso non si scandalizza più di niente. Quello della Fiorentina, in particolar modo, il callo ce l’ha fatto eccome.

Di giocatori ne sono passati tanti, cresciuti anche nel settore giovanile quando ancora non c’era un Viola Park a coccolarli. Hanno indossato la maglia viola come trampolino di lancio, salvo poi (in tanti casi) pentirsi di aver forzato la mano per andarsene. Quelli che effettivamente ‘ce l’hanno fatta’ non sono poi molti. In tanti hanno avuto un picco di gloria (e di stipendio) per poi fare un triplo salto all’indietro. Nomi non importa farne, la memoria dei tifosi è sempre molto lunga.

Inaspettatamente anche in questa sessione invernale il bivio si è parato davanti agli occhi della dirigenza e della proprietà. Che ancora (nel momento in cui scriviamo) sta riflettendo sul da farsi. Sul tavolo la trattativa col Napoli per Pietro Comuzzo, difensore classe 2005 che in tanti hanno (avevano?) immaginato a lungo al centro della difesa viola. Il ‘soldato’ Pietro è piaciuto subito. Faccia pulita, zero tatuaggi, una timidezza e un’educazione che non ti aspetti da un calciatore. In campo però si è fatto rispettare con tutti. Morata, Dovbyk, anche Lukaku con lui non ha visto palla. Un paio di errori, certo, se non li commette un ragazzo di 19 anni chi deve commetterli?

L’offerta del Napoli è arrivata all’improvviso. Il richiamo di Conte, il primo posto in classifica, uno stipendio destinato a lievitare. Una coppia con Buongiorno che rappresenterà senz’altro il futuro della Nazionale. I suoi famosi ‘predecessori’ avrebbero preparato in fretta e furia i bagagli, magari avrebbero pure mandato un certificato per non allenarsi. Sia mai, c’è il rischio di infortunarsi e far saltare tutto. Pietro no. Senza voler essere retorici, bastano le parole di Palladino. «E‘ un giovane-vecchio, più maturo dell’età che ha. Nessuno lo sposta. Ha un senso di appartenenza per questa società unico e io lo ringrazio perché stravedo per lui».

Tradotto. In questi giorni di riflessione Comuzzo non ha mai forzato la mano, anzi, probabilmente preferirebbe finire (almeno) la stagione a Firenze. Si è messo a disposizione della società e anche il club sa bene di non trovarsi di fronte a un ragazzo come tanti altri ce ne sono stati in passato. Vedremo come andrà a finire. Di certo, un grande senso di appartenenza lo ha già dimostrato. E chissà, magari per una volta potrebbe anche fare la differenza.

97 Comments
Iscriviti
Notifica di
guest

97 Commenti
ultimi
più vecchi più votati
Vedi tutti i commenti

Altre notizie Focus

97
0
Lascia un commento!x