Esordio in maglia viola per l’argentino classe 2003, nel test contro il Nizza. Tecnica, controllo palla e inserimenti interessanti
“Vai Gino!”, “Nico, digli di stare sul centrale”. Un martello, come sempre, Vincenzo Italiano, anche (e soprattutto) con il nuovo arrivato. Il 2-1 della Fiorentina sul Nizza porta in dote anche l’esordio in maglia viola di Infantino. Gino, appunto. Un paio di allenamenti nelle gambe con i compagni e via in campo, per una buona prima mezz’ora con la Fiorentina.
TREQUARTISTA. Innanzitutto il ruolo. Infantino è entrato al 59′ al posto di Sabiri, ad occupare la casella di trequartista. Italiano, quindi, per ora lo vede lì. Poi si vedrà se la sua evoluzione lo porterà ad essere anche mezzala in caso di centrocampo a tre o magari esterno destro a rientrare con il mancino. Per ora, appunto, trequartista. Ovviamente a svariare però a tutto campo, come vuole Italiano. Nessuna paura di ricevere palla addosso, anche spalle alla porta sotto pressione: buona tenuta a livello fisico, confermata l’ottima tecnica di base nel controllo palla. Diversi gli inserimenti propositivi per ricevere il pallone, così come grande, logicamente, la voglia di mettersi in mostra.
TECNICA E TENUTA FISICA. Italiano lo ‘martella’ fin da subito (facendosi aiutare, appunto, anche dal connazionale Gonzalez in panchina), spingendolo al pressing al momento giusto. Ovviamente ci sarà bisogno di tempo soprattutto per i movimenti senza palla e per la pressione da fare insieme ai compagni, ma la freschezza fisica e la voglia di imparare del classe 2003 arrivato dal Rosario sono già una buona base. Il primo pallone buono Infantino lo gioca smarcandosi direttamente sul rinvio da dietro di Terracciano: controllo perfetto e buona girata ad allargare il gioco. Situazione ripetuta anche qualche minuto più tardi, quando poi è bravo a buttarsi nello spazio in area non trovando però nessun compagno con il suo cross basso. Il tecnico però apprezza, si sprecano i “bravo Gino” ripetuti anche dallo staff di Italiano. Parole di incitamento ma anche realismo per una buona prima prova in maglia viola.
Di
Marco Pecorini