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Un’altra folle vigilia, come col Torino. A Cagliari (soltanto?) Fiorentina senza Vlahovic. Tocca a Piatek. Sarà comunque la ‘sosta di Dusan’, ma anche di Drago

Vigilia ‘anomala’ per la Fiorentina, che col Cagliari si affiderà a Piatek. Poi inizierà la settimana ‘di Vlahovic’, legata agli ultimi giorni di mercato

La Fiorentina si appresta ad affrontare il Cagliari dopo aver vissuto una vigilia semplicemente folle. Se, fin qui, la quarta ondata di contagi da Covid-19 aveva solamente sfiorato lo spogliatoio viola, almeno rispetto ad altri club che hanno dovuto fare i conti con una schiera di atleti positivi, stavolta anche la Fiorentina ha dovuto fare i conti con nuovi casi emersi a pochi minuti dalla partenza per la Sardegna, rimandata di quasi due ore in attesa di referti, senza sapere, tra l’altro, se il Cagliari avrebbe avuto o meno il numero di calciatori disponibili per disputare la gara.

(NON) COME A TORINO. Giusto il tempo da parte di Vincenzo Italiano, in conferenza stampa, di tracciare le dovute differenze con la marcia di avvicinamento alla partita col Torino, dapprima rimandata, poi rimessa in programma e infine posticipata di 24 ore, che in quel tourbillon di incertezze varie c’è finita anche la stessa Fiorentina. La speranza, ovviamente, è che l’approccio mentale dei viola sia di tutt’altro tipo rispetto a quello avuto in occasione della trasferta coi granata, esattamente come chiesto da Italiano ai suoi. Anche perché, fin qui, la Fiorentina ha sempre dimostrato di avere gli attributi per reagire dopo delle scoppole, mentre è mancata nel dare continuità ai propri risultati. Dopo l’exploit di Napoli e la goleada al Genoa, al netto delle assenze, se la Fiorentina vuole lottare per l’Europa, deve comunque tornare dalla Sardegna con punti.

SENZA VLAHOVIC, CON PIATEK. In Sardegna, oltretutto, Italiano non potrà contare su Dusan Vlahovic, che non partirà dal 1’ per la prima volta in stagione (Benevento in Coppa Italia a parte). Al suo posto ci sarà Piatek, che col Genoa non aveva giocato nonostante la sestina rifilata alla formazione genovese, così come potrebbe esserci la prima da titolare anche per Ikoné, vista l’assenza di Saponara, con l’ex Lille subentrato (bene) con Napoli e coi rossoblu. Da loro Italiano si attende risposte importanti, perché il francese sarà il futuro prossimo della Fiorentina, e prima si inserisce nelle dinamiche tattiche viola meglio è, mentre il polacco potrebbe diventare sempre più centrale, visto quello che potrebbe, o meno, accadere attorno a Vlahovic negli ultimi giorni di calciomercato.

LA SOSTA ‘DI DUSAN’. Da lunedì, in pratica, inizierà ‘la sosta di Dusan Vlahovic’. Le fibrillazioni non si sono attenuate, anzi. Se possibile sono destinate a toccare livelli altissimi in questa ultima settimana di gennaio. La Juventus, infatti, continua il pressing. Ancora non con la Fiorentina, bensì con l’entourage del serbo. La volontà è chiara: far forzare la mano a Vlahovic e indurlo a chiedere la cessione ai bianconeri. E non è da escludere che la strategia della Fiorentina abbia proprio ciò come obiettivo, ovvero stanare da una parte la Juventus, dall’altra il giocatore. Come muoversi qualora si verificasse tale scenario, tuttavia, è ancora tutto da decidere. Nel frattempo, ogni altra offerta proveniente dalla Premier continua a non essere presa in considerazione dall’attaccante.

CASO DRAGOWSKI? Un altro che rischia di diventare un caso è Dragowski. Potrebbe non essere una casualità il cambio di strategia comunicativa da parte di Italiano, in tema di portieri. “Ci sono delle gerarchie in porta, i ragazzi lo sanno”, disse il tecnico viola nei giorni in cui Terracciano insidiava la titolarità del polacco, a cavallo tra la partita con l’Atalanta e quella col Genoa. Ieri, invece, ha cambiato registro: “In porta, come in ogni altro ruolo, gioca chi se lo merita. Chi sta bene gioca, chi fa bene gioca”, che suona tanto come una stecca nei confronti del polacco. Se anche a Cagliari, come sembra, dovesse partire Terracciano in luogo di Dragowski, tale sensazione troverebbe ulteriore conferma nei fatti. Conseguenza di ciò potrebbe essere un’accelerazione all’iter di separazione tra il polacco e la Fiorentina, dato che sul suo rinnovo di contratto, in scadenza al 2023 (come Vlahovic), non sembra esserci alcuna sintonia tra richiesta e offerta.

Si preannuncia, dunque, un’ultima settimana piena di tensioni. Comunque vada. Anche in caso di permanenza, infatti, l’argomento futuro di Vlahovic sarebbe tutt’altro che destinato ad esaurirsi nel giro di pochi giorni. Anche per questo sarebbe meglio tornare da Cagliari con punti, (possibilmente tre) per evitare una combo -sosta, amarezza per il passo falso e polemiche- di cui non se ne sente affatto bisogno.

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