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Editoriali

Una notte in zona retrocessione. Riparti Fiorentina, col Milan è l’occasione giusta

Fiorentina di scena a San Siro alle 20.45. Kean dovrebbe farcela a giocare dal 1′, alle sue spalle Gudmundsson e Fazzini. Saranno circa 800 i tifosi viola al seguito

Si riparte. Per una notte (speriamo una sola) in piena zona retrocessione. Nemmeno il più pessimista fra noi avrebbe potuto immaginare una Fiorentina fra le ultime tre della classifica nella notte tra il 18 e il 19 di ottobre. Eppure è così. Ed è giusto anche prenderne atto in fretta. In primis toccherà alla squadra sporcarsi e togliere il vestito buono, che per la verità fin qui non si è mai visto. Ma per prima cosa occorre cambiare mentalità. Già da San Siro. Già stasera.

Paradosso per una rosa costruita (bene o male, lo vedremo più avanti) per altri obiettivi. Di sicuro per ‘alzare il livello‘. Si è detto e ridetto. Partendo da un sesto posto, l’obiettivo non può che essere ambizioso. Niente di perduto, ci mancherebbe, in fondo siamo – appunto – a ottobre e sono passate solo sei giornate di campionato. Vero, ma la metamorfosi della Fiorentina dovrà necessariamente avvenire in fretta. Perché le altre corrono, e al di là del discorso salvezza sarebbe deprimente anche essere fuori dai giochi che contano fin troppo prima del tempo. Stagioni anonime logorano. Firenze lo sa bene. Così come lo sa Pioli, che i fiorentini li conosce talmente bene quasi da sentirsi tale. Una risposta è attesa già stasera. E tutto sommato l’occasione può essere anche propizia per provare a rinascere. Per ricordarsi chi siamo e chi vogliamo diventare.

Sono state due settimane di lavoro intenso. Sugli errori, tanti, commessi fin qui. Palle inattive, sviluppo della manovra, fase difensiva. Non solo. L’obiettivo era anche quello di recuperare gli acciaccati e riportare in condizione calciatori come Dodo e Gosens, imprescindibili. La vigilia è scivolata via tranquilla, con la Fiorentina che è partita alla volta di Milano con il suo centravanti. Moise Kean è abile e arruolabile. Ha dato lui stesso l’ok per essere convocato. Con ogni probabilità giocherà anche una una buona fetta di partita. Magari dal primo minuto. Un bel messaggio di Moise a tutto l’ambiente. Andare oltre in questo momento conta di più. Alle sue spalle ci sarà Gudmundsson, con la speranza di ritrovare quello vivo visto con l’Islanda, e pure Fazzini, che farà da elastico tra la mediana e la trequarti.

Dei problemi del Milan la Fiorentina non ha bisogno di curarsi. Ha già da risolverne tanti dei suoi. Ma è chiaro che le assenze di calciatori di spicco della squadra di Allegri possano in qualche modo agevolare il compito. Anche per questo l’occasione è di quelle significative. Per lasciare subito quella zona rossa della classifica. Per rilanciare la stagione e per mandare un segnale alla propria gente. Che a San Siro cerca la Fiorentina. Quella vera. Orgogliosa e caparbia. Che non ha paura di nessuno. E’ l’ora di battere un colpo.

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