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Rassegna Stampa

Un peccato non vincere. Nzola fa giustizia, ma al ritorno sarà dura

I viola vincono all’ultimo secondo con la rete del redivivo Nzola che ritrova campo e gol nella stessa serata di Conference League

Sarebbe stato un peccato capitale non vincere questa partita. Un’ingiustizia. Il successo arriva solo nel recupero, ma è meritatissimo e può essere la svolta per la finale. Un 3-2 firmato dall’ultimo che avresti immaginato, Nzola, da tempo fuori squadra per non specificati “motivi personali”. Nzola è in campo da tre minuti per un disperato assalto finale al Bruges: alla prima azione colpisce palo nell’area affollata e, sulla respinta, è il più veloce a infilare Jackers. La rete si gonfia, il Franchi va letteralmente giù. Scrive La Gazzetta dello Sport.

Non poteva finire 2-2 dopo la massa di occasioni sprecate dalla Fiorentina e un avversario in dieci dopo un’ora per doppia ammonizione di Onyedika. Il 3-2 rassicura, ma non è finita qui. Al ritorno ci sarà da soffrire, soprattutto perché la Fiorentina ha questa brutta abitudine di farsi del male.

Va due volte in vantaggio con un eurogol di Sottil e una girata vecchi tempi di Belotti, due volte si fa raggiungere da un rigore di Vanaken e un gran gol di quel demonio di Thiago, sempre con la complicità di una difesa leggera e scoperta. Su questo ci sarà da lavorare.

Bruges difesa e Thiago

Se la Fiorentina soffre, figurarsi comunque l’Aston Villa messo sotto a Birmingham dal sorprendente Olympiacos per 4-2. C’è tutto per giocarsi alla grande la finale di Atene con i greci o con gli inglesi. A patto di non ripetere i soliti errori o andare lì pensando di difendersi. Il Bruges, infatti, è inferiore e va attaccato. Si vede subito che i belgi non sono quei mostri che qualcuno ha dipinto negli ultimi giorni. Vero che Hayen li ha rimessi in piedi, e che prima di ieri il nuovo tecnico non aveva mai perso.

Ma c’è un solo giocatore da ricordare, il centravanti Thiago, potenza esplosiva, reparto da solo. Impossibile prendergli le misure. Il problema è che i viola si espongono alle sue ripartenze perché tendono ad attaccare in massa e a proteggersi poco. Il Bruges ha una strategia chiara: niente barricate, però grande difesa, lanci per il suo 9 e la bravura di approfittare del minimo corridoio concesso dai viola.

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