Dall’Inter al Betis, un’altra rete importante per il centrale viola
Il capitano dai gol pesanti. C’è la firma di Luca Ranieri anche a Siviglia, nella semifinale d’andata di Conference League. Un inserimento improvviso, un diagonale vincente a superare portiere e difensori mentre tutti marcavano Kean in area piccola. La giocata che non ti aspetti, anche se in realtà il classe ’99 ha spesso abituato a certi tipi di movimenti. Merito di un passato da esterno, anche di centrocampo, di buone qualità tecniche e di una propensione a sganciarsi in avanti da terzo di difesa.
ORGOGLIO DI CAPITANO. E così grazie al gol di Ranieri la Fiorentina è ancora in vita. C’è ancora speranza, eccome, per il ritorno del Franchi contro il Betis. Il 2-1 tiene tutto aperto. Servirà una gran Viola, ma la missione è possibile. E nella corsa del capitano viola sotto il settore ospiti del Villamarin c’è tutto l’orgoglio di un ragazzo con la fascia al braccio che ha coronato un’altra prova importante, in cui per tutta la partita ha provato in ogni modo a fermare gli avversari. Scivolate e interventi su Antony e compagni, nessun timore di andare a ribattere le conclusioni di Isco e gli altri.
INSERIMENTO. E poi quel gol, fondamentale per le speranze viola di arrivare in finale: “Stavo dietro, poi è arrivato Mandragora che mi ha detto di andare su. Rolly ha messo una palla bellissima a Gosens, che mi ha dato un gran pallone, poi ho chiuso gli occhi e per fortuna è andata bene. Moise era già dentro l’area, ho visto lo spazio, ero solo lì. Robin me l’ha passata ed è andata bene. Siamo soddisfatti ma vogliamo fare di più, al ritorno vogliamo ribaltare il risultato”, ha detto ieri sera.
GOL PESANTI. Ranieri del resto ha abituato a gol e giocate importanti. Meno di un mese fa aveva portato avanti la Fiorentina in casa del Celje, mentre nel ritorno con il Panathinaikos con un suo assist mandò Gudmundsson a segnare il gol del vantaggio. E in campionato il gol che ha sbloccato la partita nel magico 3-0 contro l’Inter, oltre all’assist per la vittoria contro il Torino e a quello per l’avvio della rimonta alla 3° giornata nel 2-2 con il Monza. L’anno scorso sempre in Conference aveva segnato una doppietta nella trasferta complicata nel girone a Genk, aveva fatto gol nell’1-1 con il Ferencvaros valso il 1° posto nel girone. Poi aveva segnato il gol decisivo nell’1-0 con il Torino, un’altra rete per il pari 2-2 in casa contro la Roma. Insomma, tutte giocate decisive. Come quella di Siviglia. Un gol che tiene vivo il sogno finale contro il Chelsea.
Di
Marco Pecorini