Pagato 15 milioni doveva essere la prima pietra del dopo Vlahovic: un anno dopo ci sono tanti dubbi e pochi sorrisi
Il 2022 di Arthur Cabral, a livello di gare ufficiali, si è ormai chiuso da quasi un mese. E i numeri sono oggettivamente impietosi. Specie perché il brasiliano era arrivato a Firenze presentato come un giocatore capace di far dimenticare Vlahovic. O comunque di non farne sentire la mancanza.
In un anno solare i numeri parlano chiaro: 35 presenze con la Fiorentina tra campionato e coppe e solamente 6 gol messi a segno. Una miseria. E c’è un altro aspetto che preoccupa ugualmente se non di più. In un anno di Fiorentina Cabral è rimasto il solito. Non è mai entrato davvero nel cuore del gioco della Fiorentina.
E’ sempre sembrato un pesce fuor d’acqua. Inoltre rispetto a gennaio, quando arrivò con la grinta e la determinazione per imporsi a Firenze, il brasiliano sembra anche avere il morale sotto i piedi. A vederlo in campo sembra un giocatore sfiduciato, rassegnato. Senza considerare che nelle due amichevoli giocate dalla Fiorentina con avversari modesti Cabral non è mai andato a segno. 4 gol all’Arezzo, 9 all’Always Ready e neanche una rete del brasiliano.
Una profonda e attenta riflessione è necessaria in casa Fiorentina. Specie perché, come ha detto Barone, la società non è contenta della classifica. E allora viene da pensare che nel reparto offensivo qualcosa possa accadere.
Di
Francesco Zei