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Tra la birra e la ‘stella’ Sulc: ecco il Viktoria Plzen, la ‘cenerentola imbattuta’. Tutta la rosa vale la metà di Nico

Viktoria Plzn

Terzo in campionato, imbattuto in Conference: squadra solida in Europa e con un ‘armadio’ in attacco

Tutte le partite vanno giocate, si partirà 50 e 50. Ma è innegabile che l’urna di Nyon abbia, sulla carta, sorriso alla Fiorentina anche questa volta. I viola si giocheranno i Quarti di Conference contro il Viktoria Plzen, dopo aver ‘scansato’ le favorite Aston Villa (con lo specialista di coppe Emery in panchina e una rosa da 4° posto in Premier) e Fenerbahce (2° in Turchia con Dzeko e compagni), il Lille 4° in Francia di bomber David, ma anche le insidie Olympiakos, PAOK e Club Brugge, squadre con diverso talento. Andata l’11 aprile alla Doosan Arena di Plzen (stadio da circa 12mila posti ristrutturato nel 2011), ritorno il 18 al Franchi. E sorteggio che ha ‘detto bene’ anche in caso di semifinale (toccando il toccabile), perché eventualmente la Fiorentina incrocerebbe una tra Club Brugge e PAOK, andando ad evitare le altre più forti.

TRA BIRRA E RIGORI. Ma andiamo intanto a scoprire il Viktoria Plzen (club numero 74 del ranking Uefa ad inizio stagione). Come riporta il nome, è la squadra di Plzen, 4° città per grandezza della Repubblica Ceca nota soprattutto per la birra (la famosa Pilsner Urquell) e per la Skoda. Sei titoli nazionali vinti, l’ultimo nel 2021/2022, la formazione allenata da Miroslav Koubek (ex portiere del calcio ceco) è attualmente 3° in campionato a -8 dallo Slavia Praga e a -9 dallo Sparta Praga capolista (che però ha battuto addirittura 4-0 nell’ultima giornata). Agli Ottavi di Conference il Viktoria Plzen è passato ai rigori contro gli svizzeri del Servette dopo il doppio 0-0 tra andata e ritorno. Protagonista è stato il portiere Jedlicka, che ha parato due rigori agli avversari.

PERCORSO (QUASI) PERFETTO. I cechi avevano iniziato il proprio cammino in Conference addirittura dal 2° turno preliminare, eliminando i kosovari del Drita, i maltesi dello Gzira United e i kazaki del Tobol Kostanay. Percorso netto poi al girone, chiuso al primo posto vincendo sei partite su sei contro Dinamo Zagabria, Astana (Kazakistan) e Ballkani (Kosovo), e subendo tra l’altro un solo gol. A conti fatti fin qui, in Conference, 3 soli gol subiti in 14 partite, a fronte di 22 reti fatte. Con 11 vittorie e 3 pareggi. Una solidità difensiva non ripetuta invece in campionato, dove il Viktoria in 24 giornate ha incassato 28 reti segnandone però ben 59 (miglior attacco del torneo).

CAMALEONTICI. Marchio di fabbrica di mister Koubek è il 3-4-1-2, non interpretato però come un dogma, visto che il trequartista spesso si abbassa per un 3-5-2 più classico. Non solo, perché il Plzen in stagione ha giocato a volte anche con la difesa a 4, sia con il 4-4-2 (come all’andata con il Servette) che con il 4-2-3-1. Insomma, una formazione che sa cambiare anche faccia a seconda degli avversari. Il valore della rosa, secondo Transfermarkt, è di 28,5 milioni (all’incirca come quella del Maccabi Haifa), un decimo di quella della Fiorentina e quasi la metà del valore oggettivo del solo Nico Gonzalez.

QUALITA’ E FISICITA’. Il giocatore più forte del Viktoria Plzen è senza dubbio Pavel Sulc, trequartista esploso in questa stagione: capocannoniere del campionato ceco con 14 gol, ha segnato 18 reti in totale in stagione (più 4 assist). Gioca sulla trequarti, a volte ala, altre prima punta. Ha 23 anni ma ancora non ha mai giocato con la Nazionale maggiore: in tanti sono sicuri che presto lo farà. La punta centrale è Thomas Chory, ‘armadio’ di 199 centimetri autore di 11 gol (e 5 assist) in stagione, mentre non ci sarà il nigeriano Durosinmi, classe 2003 fermo fino a giugno per un’operazione al ginocchio. Attaccante di ‘riserva’, che però ha colpito 7 volte (più 5 assist) in stagione è il 35enne Ibrahim Traoré, mentre in mediana i punti fermi sono Kalvach e Cerv. In rosa c’è anche una vecchia conoscenza della Serie A, Matej Vydra, ex Udinese (con un passato anche in Premier League) autore di 5 gol (e 2 assist) in stagione. Una gara che sarà particolare anche per Antonin Barak, che tornerà ‘a casa’ in Repubblica Ceca contro una squadra a cui segnò (8 anni fa, era il maggio 2016) quando giocava nello Slavia Praga.

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