La Fiorentina chiude con Bonaventura e Castrovilli. Col dubbio che forse, almeno uno dei due, qualcosa avesse ancora da poter dare
Quando finisce un ciclo, in linea di massima è quasi sempre una buona idea ripartire con aria nuova. E’ quello di cui ha bisogno la Fiorentina in questo preciso momento storico: le tre finali perse consecutivamente, d’altronde, hanno provocato importanti malumori in seno alla tifoseria viola, arrivata a mostrare la propria insoddisfazione al termine di un’annata in cui, tutto sommato, la squadra ha fatto quasi quello che fece l’anno prima, perdendo una semifinale di Coppa Italia, una finale europea e ottenendo la stessa posizione in campionato. Ma proprio in virtù di quanto era accaduto dodici mesi prima, degli stessi errori, limiti e difetti evidenziati e perpetrati da calciatori e allenatore, con anche la compartecipazione della società, hanno creato un ‘senso di rigetto’ che richiedeva e imponeva di voltare pagina.
SAI CIO’ CHE LASCI, NON SAI CIO’ CHE TROVI. Un antico proverbio racchiude il senso di incertezza che accompagna ogni periodo in cui ci sono da fare delle scelte: ‘sai ciò che lasci, non sai ciò che trovi’. A volte i cambiamenti portano benefici, altre provocano dei disastri. La decisione di chiudere con Gaetano Castrovilli e Jack Bonaventura si colloca esattamente nel limbo del bisogno di respirare aria nuova e il dubbio che i due, o almeno uno, qualcosa avrebbero potuto ancora dare. Soprattutto se si considera il momento di transizione che vive la Fiorentina, chiamata a dover ricostruire totalmente il suo centrocampo con pedine che possano far meglio di Jack e Castro.
IERI E OGGI. Sarebbe ipocrita negare che gli ultimi mesi abbiano influenzato la percezione del legame tra Bonaventura e la Fiorentina. Voci e rumors non sono mai stati negati né del tutto confermati. La ricostruzione è lineare: la dirigenza viola offriva un rinnovo al ribasso e con durata annuale al giocatore, lui voleva almeno lo stesso ingaggio e possibilmente un biennale (pensando di meritarselo visto il rendimento che stava avendo, soprattutto nella prima parte di stagione), poi è arrivata l’offerta della Juventus che il calciatore avrebbe accettato visti i dissapori ormai diventati insanabili con la Fiorentina e da lì si è arrivati alla conclusione dei rapporti. Il tutto unito ad un tracollo di prestazioni che non è passato inosservato, fino ai gol che Bonaventura si è mangiato in finale ad Atene. Lo ieri, insomma, ha portato all’oggi, come nel caso di Castrovilli. La telenovela di un anno fa ha provocato la rottura definitiva: tra giocatore e Fiorentina non c’è mai stata intesa sulle cifre di un rinnovo che la dirigenza offriva leggermente al ribasso, il giocatore ha detto di no ed è stato ceduto al Bournemouth, che però lo ha rispedito indietro perché non superò le visite mediche. E infatti, pochi giorni dopo il rientro a Firenze, fu costretto ad operarsi al ginocchio con conseguente altro stop. Nonostante qualche tentativo di riavvicinamento delle ultime settimane, ormai, non c’era più molto da fare. La Fiorentina ha fatto la sua scelta, chiudendo l’era Castrovilli e Bonaventura. Peccato per come sia andata col pugliese, che nel corso del suo ciclo a Firenze ha dapprima avuto un mancamento in campo, poi ha sbattuto contro un palo rischiando quasi la vita, poi si è rotto tutto ciò che c’era attorno ad un ginocchio e poi si è dovuto rioperare sempre lì. E dire che nel primo anno di Serie A era stato a lungo il giocatore ad aver compiuto il maggior numero di dribbling in avanti di tutto il campionato, rientrando in questo finale di stagione evidenziando buone cose, col dubbio che possa essersi ritrovato e che, magari con un po’ di salute in più, non potesse ancora dare qualcosa. Bonaventura, invece, compirà 35 anni tra un mese. Peccato che quest’anno abbia messo a referto la sua miglior stagione da quando era arrivato a Firenze, contribuendo in maniera determinante (a tratti decisivo quanto mai in precedenza, tanto da riconquistarsi anche la Nazionale) ai risultati di una Fiorentina che a gennaio era quarta in classifica. Fin qui lo ieri e l’oggi, e il domani?
DOMANI. Come recita il proverbio, ‘sai ciò che lasci, non sai ciò che trovi’. Cosa riuscirà a trovare la Fiorentina? Fino a questo momento, per la mediana i nomi più caldi sono stati quelli di Vranckx, Brescianini, Pobega, Colpani e Thorstvedt. A parte il calciatore del Monza, unico ad avvicinarsi alle caratteristiche dei due sopracitati e che non sarebbe, comunque, una trattativa propriamente in discesa, gli altri non sono certo nomi che scaldano la fantasia e che non sembrano avere le caratteristiche che avevano Jack e Castro. L’estate della Fiorentina è appena iniziata, con un centrocampo da rifare, in cui si sa ciò che i viola lasciano (Duncan compreso, calciatore che appare facilmente rimpiazzabile) ma non si sa (ancora) ciò che troveranno. E non è detto che le cose vadano a peggiorare, ma il dubbio che qualcosa potessero ancora dare, almeno Bonaventura, resta.
Di
Gianluca Bigiotti