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Torreira, piccolo gigante in mezzo al campo. La guida lui la Fiorentina a Torino

Sarà lui a guidare la Fiorentina anche domani sera a Torino. Ormai centrale nel cuore della Fiorentina, in campo e fuori

La prospettiva il piccolo gigante sudamericano l’ha già rovesciata. Ad oggi, Lucas Torreira ha segnato cinque gol in Serie A, come mai gli era successo in carriera: è il secondo uruguaiano più efficace nell’area piccola dei principali cinque campionati europei, secondo soltanto a Suarez, centravanti di professione.

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E’ il costruttore del gioco, il cattura palloni, il frangiflutti capace di far rimbalzare quasi tutti gli avversari e pure la variabile che nessuno si aspetta, quello che alza il vertice del triangolo spingendosi fino alla trequarti, correndo in verticale e trasformandosi in una risorsa offensiva.

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Contro la Juventus, stavolta vuole riprendersi tutto, con gli interessi, scrive stamani Il Corriere dello Sport. In carriera, con i bianconeri Torreira ha quasi sempre perso, tranne una volta. Era la stagione 2017-2018, giocava con la Sampdoria: a gioire, anche grazie al suo timbro, di destro, fu proprio la squadra genovese.

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Ecco perché Lucas punta al bis, con l’ennesima marcatura consecutiva, come accaduto già in questo campionato, con le reti realizzate in serie al Bologna prima e all’Inter poi, nella sfida del dente “strappato”. Fin qui, ha marcato in ogni modo: di destro (3 volte), di testa e pure di tacco: aggiungere la sesta perla stagionale allo Stadium potrebbe consacrarlo definitivamente nell’Olimpo degli “dèi” viola, quelli destinati all’immortalità.

E’ stato tra i primi, subito dopo i primi 90 minuti, a compattare lo spogliatoio e a lanciare il guanto di sfida ai bianconeri. Adesso farà di tutto per chiudere il cerchio, a qualunque costo. Sa bene di essere diventato uno dei garanti di questa squadra che piace e che diverte: se l’è cucita addosso fin dall’inizio, dimostrando di essere davvero il pernio di cui c’era bisogno.

Prima ancora di pensare al futuro prossimo, Torreira ha una sola missione, quella di riconquistare una finale di Coppa Italia otto anni dopo l’ultima volta. Poi toccherà al suo entourage mettere a posto i tasselli del mosaico.


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