Stadio Franchi, ricorso depositato. Il Comune non chiude la porta al governo: in caso di proposte alternative...
Il contenuto del ricorso al Tar da parte del Comune per i mancati fondi Pnrr. Intanto non si esclude una collaborazione alternativa con il governo
E' stato depositato ieri il ricorso al Tar del Lazio, da parte del Comune di Firenze, per i fondi non erogati dal governo per lo stadio Franchi. Dal Comune si fa sapere che il ricorso al Tar è stato già depositato ieri, vista la scadenza dei termini.
Si fa sapere inoltre di non aver mai chiuso la porta al governo per una collaborazione istituzionale e se arriveranno proposte fattibili e concrete nell’interesse della città - che non portino alla chiusura e all’abbandono dello Stadio Franchi – saranno prese in seria considerazione, fa sapere Palazzo Vecchio.
Insomma, una possibile alternativa, eventualmente, al progetto che sta andando avanti, viste le difficoltà incontrate, qualora ci siano alternative credibili per lo stadio. Intanto viene reso noto il contenuto del ricorso del Comune di Firenze.
Vari i temi contestati per il mancato finanziamento dei fondi per il Franchi. "TEMA 1 - I FONDI SONO STATI ASSEGNATI ALLE CITTA METROPOLITANE CON LEGGE E NON SULLA BASE DEI PROGETTI PRESENTATI; COME E’ POSSIBILE TOGLIERE LE RISORSE ASSEGNATE ?
TEMA 2 - LA PROPOSTA DI INTERVENTO PER LO STADIO DI FIRENZE E’ STATA DICHIARATA AMMISSIBILE DAL MINISTERO CHE NON HA POSTO ALCUN RILIEVOTEMA 3 - SONO STATE RISETTATE LE CONDIZIONI PER LA REVOCA DEL FINANZIAMENTO ? TEMA 4 - FINANZIAMENTO CONFERMATO IN MOLTEPLICI ATTITEMA 5 - RECENTE RINNOVATA ATTESTAZIONE DI AMMISSIBILITA FINAZIAMENTO DEL MINISTERO INTERNO.
A fine marzo 2023 il Direttore Centrale del Ministero dell’Interno scriveva una nota all’unità di missione PNRR, inviata anche al comune di Firenze, per evidenziare che l’intervento di riqualificazione dello stadio di Firenze non presentava criticità rispetto alle condizioni del finanziamento.
TEMA 6 - NESSUNA RICHIESTA FORMALE DI CHIARIMENTI INVIATA DALLA COMMISSIONE EUROPEA TRASMESSA AL COMUNE DI FIRENZE – NESSUNA RICHIESTA FORMALE AVANZATA DAL MINISTERO AL COMUNE DI FIRENZETEMA 7 - INGENTI SPESE SOSTENUTE PER UN INTERVENTO IN FASE DI AGGIUDICAZIONE.
Le spese già sostenute per l’intero progetto di riqualificazione - quindi considerando anche la quota progetto finanziata dal Ministero della Cultura (PNC) - assommano oggi a circa 10 milioni di euro (ovviamente non integralmente imputabili ai fondi PUI).
La gara per appalto integrato in procedura ristretta è stata pubblicata a dicembre 22 e dopo aver espletato la prima fase della procedura di ammissibilità delle imprese è prevista la consegna delle offerte per il giorno 13 Giugno prossimo, coerentemente con le tempistiche richieste dal PUI di affidamento entro luglio.
Come è possibile fermare il procedimento? Chi paga per le spese già sostenute? A chi sarà imputato l’eventuale danno erariale? TEMA 8 - MANCATA APPLICAZIONE DEL COMMA 4 TER DELL’ART 14 DEL DL 13/23 TRASFORMATO IN LEGGETEMA 9 - MANCATE MOTIVAZIONI NEL DECRETO DI DEFINANZIAMENTO.
Nella Gazzetta ufficiale n. 103 del 4 maggio 2023 veniva pubblicato il comunicato con cui si rinviava al sito internet del Ministero dell’Interno, senza aver effettuato alcuna notifica o comunicazione al Comune di Firenze, dove veniva pubblicato il decreto di definanziamento (peraltro scrivendo che la pubblicazione del comunicato era nella Gazzetta del 5 maggio, anziché del 4 maggio).
Il decreto non è motivato: si procede al definanziamento richiamando solo le “osservazioni pervenute” dalla Commissione Europea (quali osservazioni? come sono state notificate al governo? quando sono state notificate?) relativamente all’ammissibilità del progetto e, in particolare, alla sua conformità con le finalità di cui all’art.
21 DL 152/2021, conformità che è stata invece plurime volte verificata e attestata dal Ministero dell’Interno stesso fino a poche settimane or sono. Al fine di poter meglio comprendere le osservazioni il Comune di Firenze ha avanzato richiesta di accesso agli atti sia al Governo sia alla Commissione Europea.
Lo Stato ha respinto la richiesta di accesso agli atti del Comune”. “In conclusione”, scrive il Comune, “è evidente che il definanziamento disposto dal Ministero, intervenuto in una fase già avanzata dei procedimenti attivati per la realizzazione dell’intervento di riqualificazione, ha prodotto, fra gli altri, un effetto pregiudizievole in ordine all’esito della procedura di affidamento dei lavori, obbligando l’ente a attivarsi per predisporre un’ulteriore procedura di gara”.



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