La Fiorentina continua a fare fatica nel trovare la via del gol. Solo 5 squadre in A hanno fatto peggio come capacità realizzativa
Annata che vai, capacità realizzativa bassa della Fiorentina che trovi. Se nella gestione Italiano il cruccio maggiore era stato proprio quello di sprecare una valanga di occasioni, i dati di questo avvio di stagione non sono poi così differenti.
La Fiorentina di Palladino viaggia fin qui ad una media dell’ 8% di capacità realizzativa. Di media ha concluso a rete 14.5 volte a partita (9° dato della Serie A) ma ha segnato solo 7 gol (12° dato). Considerando i numeri nel rapporto tiri/gol, la Fiorentina ha fatto meglio solamente di 5 squadre (Genoa, Cagliari, Lecce, Roma e Venezia hanno fatto peggio). Se si guarda agli xG, la Fiorentina avrebbe dovuto segnare 10,24 reti, avendo il 4° peggior differenziale della Serie A.
Moise Kean, nonostante sia tra i più positivi di questo avvio di stagione della Fiorentina, è il giocatore che a livello statistico ha il differenziale di xG più alto in negativo. Tradotto: avrebbe dovuto segnare 3.89 reti, ne ha segnate 2. Per quanto trattasi solamente di elaborazioni elettroniche, una cosa è certa: la Fiorentina deve migliorare nel modo in cui arriva al tiro, sia nella conclusione che nella costruzione della manovra offensiva. La gara di Empoli ne è il lampante esempio, con praticamente 0 azioni offensive e 0 conclusioni nello specchio degli azzurri. Coi gallesi del The New Saints il film della partita non è stato poi così diverso, con un’enorme fatica fatta dalla squadra di Palladino nel costruire manovre d’attacco, almeno fin quando il dislivello tecnico è aumentato notevolmente con gli inserimenti dei ‘big’ nella ripresa.
E ok che Colpani è arrivato in ritardo in condizione, che Gudmundsson ha messo piede in campo per la prima volta con la Lazio, che Sottil/Kouame/Beltran non si siano mai dimostrati dei bomber di razza o comunque dei grandi produttori di assist, ma che davanti sia lecito attendersi qualcosa di più a livello di idee e qualità è fin troppo banale da dire. E questo tocca al tecnico, ma anche ai singoli calciatori. Lavoro da fare non ne manca.

Di
Gianluca Bigiotti