L’esterno viola ritrova il gol in una stagione molto difficile per lui, soprattutto a causa dell’infortunio
«Era l’ora». Riccardo Sottil l’ha urlato più volte dopo aver segnato il gol che è valso la semifinale di Conference. Già, perché se è stato Castrovilli a chiudere i conti, la rete di Sottil stata decisiva. Almeno per evitare che il finale si trasformasse in un disastro sportivo. «Era l’ora», dunque. Scrive il Corriere Fiorentino.
Era l’ora che la Fiorentina segnasse un gol dopo averne presi 3. Ed era l’ora che lo facesse l’esterno classe ‘99 che non esultava da oltre un anno
Complice, certo, l’infortunio (si è operato alla schiena) che l’ha tenuto fuori da inizio a ottobre a metà febbraio dopo il buon inizio di stagione. E la fiducia che Italiano aveva deciso di dargli fin dal ritiro. Poi il ritorno in panchina e un graduale assaggio del campo. A partire dalla gara casalinga col Milan del 4 marzo.
Fino a ieri sera, quando il tecnico lo ha scelto come titolare in Conference per la prima volta dallo spareggio col Twente. E lui lo ha ripagato con un gol bello e importante. Un piattone al volo dopo il disimpegno sbagliato da Murawski. Nato da una punizione di Mandragora, per il quale è servita una buona dose di coordinazione. Dopo ha mimato il gesto dell’orologio. Quasi a scusarsi per i 452 giorni di tempo che sono passati dall’ultima volta.
Di
Redazione LaViola.it