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Saponara: “Mai pensato di andar via, ora sento fiducia. Non dobbiamo porci limiti”

Prende la parola da Moena Riccardo Saponara, fresco di rinnovo di contratto per un’altra stagione (2023) alla Fiorentina

Dopo le presentazioni di Gollini e Jovic, oltre a quella di Mandragora, tocca a Riccardo Saponara prendere la parola dal ritiro della Fiorentina a Moena:

LEGAME. “Sono molto felice di essere di nuovo alla Fiorentina. Durante tutta la seconda parte di stagione ho creduto alla società che mi aveva detto che ci saremmo incontrati a fine anno per rinnovare e restare. Non ho mai messo il naso fuori cercando altre offerte, non ci ho mai pensato, volevo restare e così è stato. Finalmente l’anno scorso ho avuto più continuità, potendo dimostrare di poter fare bene. Ho sempre detto di avere grande legame con Firenze, con la Fiorentina, con questa società. Forse, in passato, quando sono stato dato in prestito era stato perché in quel momento non venivo considerato all’altezza. Penso, invece, che nell’ultimo anno e mezzo ho fatto bene, ho un grande rapporto col mister, penso di poter essere una risorsa a 360° per questa società”.

FIDUCIA. “A livello caratteriale so che ho bisogno di sentire fiducia attorno a me. Italiano mi ha voluto con sé, mi ha dato fiducia, e si è visto che posso fare buone cose a livello calcistico e come compagno di squadra. Ho ricevuto feedback positivi dai miei compagni, e questo vuol dire che sono cresciuto anche per dare spunti di crescita a tutti”.

OBIETTIVI. “Non dobbiamo porci limiti, continuare a crescere e migliorare anche l’identità che il mister vuole da noi. Vogliamo anche aiutare i nuovi ad integrarsi in questo spogliatoio e in questo gruppo. E’ inutile porre obiettivi a lungo termine. Noi dobbiamo scendere in campo per vincere ogni partita. Chiaramente le aspettative saranno un pò più alte, perchè abbiamo dimostrato di poter stare in alto l’anno scorso, quindi gli avversari sanno che devono temerci. Sarà una bella sfida”.

LAVORO. “Fin qui stiamo insistendo su quanto fatto l’anno scorso. Partiamo da delle basi importanti, ed è giusto martellare su quei concetti che sono stati la nostra forza l’anno scorso per dare la possibilità ai nuovi di assimilarli al meglio”.

EUROPA. “C’è tanta concorrenza nel mio ruolo, come obiettivo mi pongo quello di fare le stesse o più presenze e gol dello scorso anno, ho altrettanta voglia di dire la mia e dare il mio contributo a questa squadra. Già giocare le stesse gare, anche di più, visto che ci sarà (speriamo) l’Europa, sarebbe per me importante. Giocare l’Europa, inoltre, è una cosa a cui tengo, e voglio far bene. Ricordo il primo anno che arrivai, con quella gara col Borussia…quest’anno speriamo di fare un bel percorso anche in Europa, c’è tutto per poter aprire un ciclo importante, la società ne ha voglia, ci sono tutte le premesse come dimostrano i primi innesti dal mercato”.

ITALIANO. “Penso sia completo a livello caratteriale e tecnico. Ormai tutti sanno che sa tirar fuori dai giocatori il massimo, penso sia un motivo di interesse per un calciatore di farsi allenare da lui. A livello tecnico è un calcio che diverte, come quello di Giampaolo, Sarri, Sousa. Hai spesso il pallone tra i piedi, può portare ad esaltarti durante le partite, anche quando proviamo e riproviamo le cose che vuole il mister in allenamento, e le facciamo sul campo”.

DIRIGENTE. “Qualche battuta simpatica c’è stata, con Joe e Daniele. Penso sia ancora prematuro però. Ho ancora tanta voglia di giocare, godermi lo spogliatoio e il campo. Crescendo si scoprono anche tante cose nuove”.

ESTERNI. “E’ oggettivo che avessimo potuto e dovuto segnare un pò più gol. Il gioco del mister è molto improntato sugli esterni, serve che si faccia più gol. Ci stimola sempre in allenamento, oltre al dover servire la punta, non si può prescindere dal fare gol per quello che riguarda gli esterni. I ragazzi si applicano, stanno lavorando, crescendo, tutti, credo che tutti gli esterni dimostreranno segnali di crescita in questa stagione, penso proprio che abbiano tutto per farlo”.

SPEZIA. “E’ un po’ cambiato il mister rispetto a La Spezia, perché il valore della rosa è differente. Se prima si lavorava su un concetto 30 minuti, a Firenze lo facciamo in 10, perché chi ha più qualità recepisce meglio e prima. A volte, adesso, lo vedo cresciuto nel saper gestire i momenti, prima lo vedevo ogni tanto arrabbiarsi, già dai primi giorni a Firenze l’ho visto più bravo nel gestire le emozioni”.

RUOLO E PIEDI INVERTITI.Penso che, per quanto non abbia il passo dell’esterno, sia un merito che giochi da esterno. Si vede che so dare in quel ruolo qualcosa che altri non sanno dare. Il mister, evidentemente, ci crede.  A piede invertito? Per me è più semplice poter esprimere le mie qualità, piuttosto che fare l’ala a tutta fascia, tipo Gonzalez o Sottil. Il mister vuole esterni che giochino con la punta e le mezz’ali. Saranno, poi, le nostre prestazioni a dire se la scelta di giocare a piede invertito avrà pagato o meno, e se andrà cambiata”.

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