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Rassegna Stampa

Restyling Franchi: il nuovo Campo di Marte rischia di restare senza scuole calcio

Il paradosso della riqualificazione: via i campi del Cerreti e quello dei bambini all’Affrico

Il restyling del Franchi, il ricollocamento della pista da skateboard, una nuova piscina pubblica con vasca da 25 metri, un secondo palazzetto sul lato di via Paoli. Il progetto del gruppo Arup per la trasformazione di Campo di Marte ha di certo una vocazione sportiva. Ma, paradossalmente, potrebbe essere mancante sul versante di quello più amato in Italia: il calcio. Scrive il Corriere Fiorentino.

Già, tra i 26 ettari interessati al rifacimento vanno considerati i due rettangoli da gioco dell’impianto «Cerreti» — attuale Aics Campo Marte — che saranno spazzati via per fare largo all’area commerciale. Finita qui? No. Pure il «Davide Astori», sede per gli allenamenti della Fiorentina, scomparirà. E anche un ulteriore campo di pallone per l’attività dilettantistica — parliamo di quello del calcio a 7, usato dall’Affrico per la scuola calcio— dovrà far posto al prima citato nuovo palazzetto.

Un problema per un rione popoloso, soprattutto in ottica scuola calcio

Ad aiutare lo stesso Affrico nell’accontentare un bacino d’utenza così importante, resterà solo la Floria 2000. Un unico sintetico a 11 e un campetto coperto che la sera sono affittati agli amatori. Gli altri club di Q2 sono più distanti. La Sales in via Gioberti, quasi in centro. E poi la Settignanese e la Sancat, ma siamo già nel cuore di Coverciano. E infine la Florentia, ma anche qui ci allontaniamo alle Cure.

C’è un secondo aspetto che salta all’occhio, nei rendering: la mancanza di campi pubblici

Pallacanestro, calcio, pallavolo, tennis, percorsi podistici: niente. Potrebbe essere allora la fondazione «Niccolò Galli» a compensare questa assenza ai giardini di viale Fanti? «La nostra priorità — dice Giovanni Galli — è l’ampliamento dei giochi per i più piccoli. Ho notato però anch’io questa pesante assenza di playground stile piazza d’Azeglio. Nella riqualificazione prevista dal Comune, si potrebbe fare una riflessione in questo senso, anche se al parco bisogna valutare la presenza di molti alberi». Galli sottolinea come presidii sociali sportivi, accessibili a tutti, potrebbero aiutare a fronteggiare le baby gang: «Un centro di aggregazione sorvegliato e frequentato è più sicuro».

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