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Repubblica: piccoli passi alla ricerca dell'identità perduta. Sottovalutato l'addio di Vlahovic

L'analisi de La Repubblica: con il Bologna vittoria che dà ossigeno, ma per l'Europa serve una nuova Fiorentina. Piatek non è Dusan

Se la politica di Italiano è quella dei piccoli passi, la Fiorentina è perfettamente in linea con se stessa. Ma se ci deve pensare un regista a risolvere le partite è evidente che c’è qualcosa che non va. Evidentemente la cessione di Vlahovic è stata un po’ sottovalutata.

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E non tanto per una questione di gol, a quelli si può anche rimediare, ma piuttosto per l’equilibrio della squadra. L’impressione è che con lui in campo tutti rendevano di più. Forse perché il gioco di Italiano era stato pensato per lui e con lui.

Sta di fatto che la Fiorentina ha perso identità e Italiano non sta facendo granché per ritrovarla, scrive La Repubblica.

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NUOVA IDEA DI GIOCO. La Fiorentina gioca come giocava con Vlahovic, ma né Piatek e né Cabral hanno le sue caratteristiche.

Servirebbe una svolta, una nuova dimensione, un’idea di gioco che sappia valorizzare meglio quello che c’è. Anche l’annoso problema degli esterni che non segnano forse è figlio di questa confusione tattica. La vittoria contro il Bologna è una boccata d’ossigeno, ma non basta.

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L’Europa è ancora lì, e questi tre punti tengono in vita le speranze della Fiorentina, ma senza un’idea nuova di gioco quelle speranze rischiano di svanire.

UNA NUOVA FIORENTINA. Piatek ha dimostrato di essere letale sotto porta, se gli capita un’occasione la mette dentro, quindi va aiutato.

Bisogna che Italiano rimodelli la Fiorentina intorno a lui e non gli chieda di snaturarsi. È una svolta filosofica e tattica quella che serve alla Fiorentina e Italiano non può perdere altro tempo: sa che quello che vede in campo non è quello su cui ha lavorato, bisogna disegnare una nuova Fiorentina.

Con la stessa convinzione, la stessa ambizione ma finalmente senza il fantasma di Vlahovic.


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