Per Kean buon impatto con la maglia viola. Due reti in coppa, ora cerca il primo in Serie A. E va servito di più e meglio
Non ha certamente esaltato la Fiorentina vista nelle prime quattro gare ufficiali disputate sin qui. Anzi, tutt’altro. Col lavoro e con gli ultimi innesti arrivati dal mercato le cose potrebbero/dovrebbero cambiare. Oltre a Terracciano e De Gea, quasi sempre tra i migliori in campo nelle fila dei viola, chi si è distinto in positivo è sicuramente Moise Kean. Per l’attaccante della Fiorentina, non a caso, è arrivata anche la convocazione con l’Italia di Luciano Spalletti.
TIRI/GOL. Fin qui l’ex Juventus ha giocato 304’ totali tra le gare con Parma, Venezia e le due col Puskas, mettendo a referto 10 conclusioni totali e 2 reti. Al netto del fatto che in Serie A sia ancora a quota 0 dopo 169’ giocati, anche giovedì si è visto come Kean possa far male alla prima opportunità, sensazione che i vari Beltran, Nzola, Belotti e gli altri predecessori che si sono alternati come centravanti viola non avevano mai dato.
SERVIRLO PIU’ E MEGLIO. Certo, se venisse servito di più e meglio…Kean ha dimostrato di saper fare reparto da solo, facendo la ‘guerra’ contro tutti, tenendo palloni, facendo sponde e prendendosi falli. Ma è sempre apparso troppo isolato davanti. I trequartisti che si sono alternati non hanno quasi mai dato il supporto necessario al centravanti, da Colpani a Sottil passando per Kouame, Ikoné e Barak. Certo, l’ex Monza ancora non ha raggiunto livelli di condizione sufficienti, mentre Gudmundsson ancora è stato ai box per recuperare dal problema al polpaccio con cui è arrivato dal Genoa. Gli esterni di lunga percorrenza, invece, hanno rifornito poco e niente la punta. Tra Dodo, Parisi, Biraghi e Kayode, infatti, quello che si era visto nel precampionato non lo si è mai visto nelle prime 4 gare ufficiali. L’asse Dodo-Kean, che si era apprezzato nelle amichevoli in Inghilterra sarà qualcosa da ritrovare. In mediana, inoltre, sarà curioso vedere chi si alternerà tra i vari Adli, Bove, Cataldi, Richardson e Mandragora. Anche a loro toccherà cercare qualche pallone in verticale in più per la punta.
POST SOSTA. Già col Monza sarebbe lecito attendersi qualcosa di più in termini di combinazioni offensive e gioco, apparso sin qui a tratti preoccupante. Coi brianzoli, tuttavia, la Fiorentina dovrà fare i conti con l’enorme dispendio fisico e mentale patito giovedì in Ungheria, al cospetto di un avversario che invece è ben più riposato. Insomma, meglio aspettare il dopo sosta. Per allora saranno entrati in condizione Colpani e sarà a disposizione Gudmundsson (nulla a che vedere con Sottil e Ikoné). Sulla carta dovrebbe esserci di che divertirsi. Ma Kean va servito di più e meglio. Le ambizioni e i risultati della Fiorentina passeranno soprattutto da quante reti riuscirà a fare il centravanti, che è ciò che ha ‘impedito’ alla squadra viola di fare uno step negli ultimi anni da quando Vlahovic è stato venduto alla Juventus.
Di
Gianluca Bigiotti