Il duttile terzino potrebbe rientrare alla base in estate, Franck sfida i suoi ex compagni. Anche in porta una vecchia conoscenza, dalla panchina invece due vecchie ‘belle speranze’
Uno stadio ‘bollente’ pronto a spingere la Salernitana ma anche diversi ex che sfideranno da avversari la Fiorentina. Quanti volti noti domani all’Arechi per i viola, recenti ma anche vecchie conoscenze sulla strada per l’Europa. Quell’Europa che Franck Ribery senz’altro sognava di conquistare quando nell’estate 2019 si presentò al Franchi con un’accoglienza da star. Cinquantuno presenze con 5 gol e 10 tra assist e rigori conquistati per ‘FR7’ in maglia viola, un bilancio complessivamente al di sotto delle aspettative di tutti, anche per i risultati di squadra tra Montella, Iachini e Prandelli. Un ingaggio da top player nel suo biennio a Firenze, ma anche problemi fisici e squalifiche che lo hanno tenuto fuori dal campo praticamente metà delle partite disputate dalla Fiorentina.
IL SALUTO DI FRANCK. Anche per questo, poi, la scorsa estate la Fiorentina ha lasciato scadere il contratto dell’ex Bayern Monaco, che aveva indossato più volte anche la fascia da capitano. “Grazie, Franck Ribery”, il testo del semplice tweet con cui la società viola si separava il 1° luglio scorso dal suo uomo più rappresentativo del precedente biennio. “Cari tifosi della Fiorentina, dire addio è sempre difficile. Perché mi sarebbe piaciuto poter restare al vostro fianco l’anno prossimo e indossare la maglia viola, ma purtroppo non controlliamo il nostro destino”, scrisse Franck in una lettera, con i tifosi che ricambiarono con messaggi d’affetto e tanti applausi poi per Fiorentina-Salernitana di dicembre, il primo incrocio da ex. Innegabile, del resto, la massima dedizione di un giocatore che spesso pareva trascinare da solo tutta una squadra, quei lampi contro Atalanta e Milan e non solo.
STAGIONE COMPLICATA. Quest’anno per lui a Salerno la stagione è stata ancor più complicata, con 3 assist e nessun gol in 21 presenze, in una squadra che si è accesa solo nelle ultime settimane grazie alla cura Nicola e che ora è alla ricerca di una salvezza che avrebbe del clamoroso. “C’è stata una retromarcia di Ribery, aveva chiesto di andarsene. Poi all’ultimo mi ha chiesto di rimanere e sono contento perché è un campione. E se ritroverà gli stimoli giusti ci aiuterà moltissimo”, disse il ds Sabatini a gennaio.
FUTURO VIOLA? Chi domani sarà avversario ma in futuro potrebbe tornare alla base è invece Luca Ranieri. Una ‘pianticella’ che quest’anno si è messa in mostra a Salerno. Centrale, terzino o esterno di centrocampo, ha fatto un po’ tutto il mancino classe ’99 alla prima stagione con continuità in Serie A. Ventisei presenze, un gol e tanta esperienza accumulata. Certo, qualche passaggio a vuoto c’è stato, poco aiutato anche dalla situazione complessiva della squadra, ma in generale è stato fin qui tra i pochi a salvarsi tra i granata. Potrebbe sfidare dalla sua parte uno tra Gonzalez e Ikonè: un bel banco di prova, anche in ottica futura. Perché senz’altro a Moena si candiderà con forza ad un posto da vice-Biraghi per la prossima stagione. Chissà.
IN PORTA. Un altro ex, ma di diversi anni fa, sarà invece in porta. Quel Luigi Sepe che fece rumore con la sua inconsueta uscita a febbraio 2016: “Oggi finisce la mia avventura alla Fiorentina, non contrattuale perché ci sono altri tre mesi, ma morale!”, scrisse il portiere sui social, dopo una panchina nella sfida di Europa League contro il Tottenham. “Le dichiarazioni di Sepe sono assolutamente fuori luogo, applicheremo il massimo della sanzione e se vuole possiamo anche pensare a una rescissione contrattuale”, rispose Pradè. Sousa, per quella gara, scelse Tatarusanu, portiere di campionato, come titolare in Europa, rinunciando all’alternanza che aveva portato avanti durante le gare del girone, vista l’importanza della partita. Il classe ’91 di Torre del Greco, in prestito dal Napoli, esplose la propria rabbia sui social, per poi scusarsi. Ma l’addio a fine anno fu una naturale conseguenza di quello sfogo. In seguito lo stesso Sepe ha saputo poi ‘vendicarsi’ in più occasioni, visto che contro il suo Parma la Fiorentina ha vinto solo una volta (il 2-1 al Tardini nel luglio 2020) in sei incroci, con Sepe che si è tolto la soddisfazione di vincere due volte (tre invece i pari) e di tenere tre volte la porta inviolata. Il portiere è arrivato a Salerno a gennaio, giocando sempre con 11 presenze e 19 gol subiti: mercoledì nel recupero contro l’Udinese è arrivata la prima porta inviolata.
VECCHIE ‘PIANTICELLE’. Infine per completare la carrellata di ex bisogna tornare a due che erano considerati a suo tempo giovani di ottime speranze. Soprattutto Leonardo Capezzi, centrocampista di Figline Valdarno cresciuto in viola, sbocciato a Crotone e poi… lasciato andare dalla società nel periodo di ‘staffetta’ tra Pradè e Corvino. Era l’estate 2016, i calabresi esercitarono il diritto di riscatto per 700 mila euro ma la Fiorentina, a sorpresa, non controriscattò il giocatore, generando anche diverse polemiche. “Abbiamo già in casa il mio erede”, disse di lui Pizarro. Invece, dopo solo l’esordio in Europa League contro il Pandurii, lasciò Firenze per girare tra Sampdoria, Empoli, Albacete e infine Salernitana, dove, dopo aver contribuito alla promozione dello scorso anno, quest’anno ha giocato solo 6 gare tra campionato e Coppa. Destinato alla panchina anche domani (non gioca da gennaio), al pari di Francesco Di Tacchio, centrocampista classe ’90. Ve lo ricordate? Nell’estate 2009 arrivò dall’Ascoli addirittura per 1,5 milioni di euro, allora 19enne, ma in viola non ha mai esordito. Dopo una serie di prestiti tra Frosinone, Juve Stabia e Perugia, lasciò la Fiorentina a zero nel 2013 per andare alla Virtus Entella. Poi Pisa, Avellino e Salernitana, dove dopo la promozione ha giocato 20 gare quest’anno, molte da titolare e da capitano (fascia alternata con Ribery). L’ultima presenza è datata però 23 gennaio, anche domani dovrebbe andare in panchina.

Di
Marco Pecorini