Dopo il suo quinto trofeo in Primavera Aquilani ha esaltato le qualità dei suoi. Stessa cosa non può dire Italiano. I giovani indicano la strada, ma…
Almeno una consolazione, un segno di vita calcistica, un motivo per sorridere. La Supercoppa dei giovani della Fiorentina entra in una stagione finora deludente per la squadra più anziana. E’ il quinto successo di Alberto Aquilani: ha cominciato con la Under 18 viola nel 2018-19, poi è entrato nello staff di Beppe Iachini in prima squadra, dal 2020 è l’allenatore della Primavera che ha vinto tre volte la Coppa Italia e due volte la Supercoppa. Aquilani ha commentato l’ultimo successo spiegando che nel suo gruppo c’è una qualità straordinaria, peccato che Italiano non possa dire altrettanto. Così scrive Il Corriere dello Sport – Stadio.
TALENTINI. Secondo gli osservatori di settore, Aquilani ha tutto per diventare un allenatore di primo livello. Va seguito con attenzione, così come la società deve seguire anche i suoi ragazzi. Deve aiutarli a crescere perché, a loro volta, aiutino a crescere la Fiorentina. Anche Chiesa, anche Vlahovic erano fiori all’occhiello della Primavera (Chiesa pure nelle squadre più giovani). Tutt’e due hanno debuttato in A con la Fiorentina, tutt’e due hanno fatto sognare Firenze e tutt’e due, nel momento più bello della loro carriera, sono stati ceduti alla Juventus. È quello che i tifosi sperano non accada anche con Martinelli, portiere del 2006 (gioca sotto età), col terzino Kayode, col centrocampista Amatucci, con l’attaccante albanese Toci e con Distefano. Sono altri i club, quelli con meno ambizioni, che devono lavorare sui giovani per cederli. Serve non ripetere gli errori del passato recente.

Di
Redazione LaViola.it