Il tecnico gigliato è il primo ad arrivare al Viola Park e l’ultimo a lasciare la struttura
Quarto giorno di lavoro ininterrotto al Viola Park per Palladino e i suoi e c’è già qualche indicazione su quello che sarà il nuovo corso. Come scrive il Corriere dello Sport, la prima riguarda proprio il tecnico: il primo a varcare i cancelli del centro sportivo in mattinata, l’ultimo a uscire quando ormai anche la maggior parte degli inservienti se n’è andata. Il clima torrido di Bagno a Ripoli non sembra scalfirlo: in queste prime settimane fiorentine, l’ex Monza vive, respira e pensa solo in funzione dei suoi ragazzi.
Si riparte soprattutto da un nuovo centravanti, Moise Kean, l’unico volto diverso rispetto agli ultimi mesi. Nel primo accenno di undici-tipo Palladino lo ha messo lì davanti, diamante offensivo del suo attacco a tre. Dall’altra parte, nella formazione opposta, come punta c’era Kouame: sono questi due ad oggi gli unici calciatori impiegabili come prime punte visto che l’altro, M’Bala Nzola, anche ieri è rimasto ben nascosto nella pancia del Viola Park insieme ai giocatori in attesa di trovare sistemazione altrove (Ikoné, Comuzzo, Dalle Mura, Pierozzi).
Le raccomandazioni del tecnico sono soprattutto per lui e per due dei ragazzi rientrati dalle esperienze in B, Alessandro Bianco (Reggiana) e Lorenzo Amatucci (Ternana). Due centrocampisti, due dei pochi in un reparto spolpato tra scadenze e chiusura dei prestiti. L’attenzione che Palladino sta ponendo su di loro sa di speranza per entrambi: a causa dell’assenza di concorrenza in quel ruolo, Bianco e Amatucci in queste ore cercano di apprendere come spugne i diktat del nuovo allenatore. E sono giorni decisivi, sedute di imprinting soprattutto per Palladino. In attesa del primo test amichevole (domenica contro la Primavera) e di eventuali rinforzi, i due prodotti delle giovanili viola stanno cercando di guadagnare fiducia e spazio nelle gerarchie che si vanno creando.
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Redazione LaViola.it