Portieri, finalmente l’alternanza funziona. Christensen in crescita, i meriti della coppia Savorani-Oliva

Lontani i tempi di Dragowski-Gollini, adesso l’alternanza in porta funziona per la Fiorentina

Per anni l’alternanza fra i portieri non ha funzionato. Il primo a rimanerci schiacciato fu Dragowski. Il secondo è stato Gollini. Solo nell’ultima fase della scorsa stagione Michele Cerofolini è riuscito a ritagliarsi uno spazio ben sfruttato, con l’obiettivo di far riposare Terracciano in vista delle partite importanti nelle due coppe. L’avvio di questa stagione lasciava pensare che il canovaccio fosse il solito, con Christensen autore di qualche prestazione un po’ così e con ‘San Pietro’ titolare indiscusso della porta viola.

Intendiamoci, la gerarchia ancora non è cambiata e forse non cambierà nemmeno, ma i primi frutti dell’alternanza si stanno finalmente vedendo. Christensen ha dimostrato di essere affidabile (anzi, forse anche qualcosa in più). In Coppa Italia contro il Parma ha fatto la differenza, ben si è comportato anche in Conference League. Insomma, niente a che vedere con il passato. La Fiorentina crede molto nelle qualità del gigante danese, che sta prendendo confidenza con la lingua e si è inserito bene nel gruppo. Il lavoro di Marco Savorani e del suo fido Sabino Oliva (che diventa il titolare del ruolo quando il collega va in Nazionale) sta facendo la differenza e si vede a occhio nudo: sicuramente su Christensen, ma anche su Terracciano. La Fiorentina sa di essersi messa in casa due top nel campo dei preparatori dei portieri e anche per questo ha accettato che Savorani lavorasse pure con Spalletti in Nazionale. Oliva resta una garanzia totale durante le soste.

Il percorso sembra destinato a proseguire immutato, con Terracciano protagonista in campionato e Christensen nelle coppe. A meno che Italiano e Savorani non decidano di invertire tendenza e gerarchia quando ricomincerà la Conference League. Sarà il campo a dirlo.