Vai al contenuto
×

Polverosi: «Chi ha paura non può fare il calciatore. Squadra, dirigenza e proprietà, tutti stanno facendo l'opposto,»

L’analisi del momento viola, con la Fiorentina che domenica sfiderà la Cremonese al Franchi

Parla così a Lady Radio il noto giornalista Alberto Polverosi sul momento dei viola, attesi dalla gara con la Cremonese domenica:  «Col Parma è stata fallita l’ennesima possibilità. Se non fossimo in questo momento così drammatico, la gara della Fiorentina avrebbe anche qualcosa di buono, si fa per dire. Gosens che rientra, Gud, qualche occasione importante sprecata, Fagioli e altre cose. Il problema è che oggi è tutto inutile. Oggi servono i punti e basta. Anche se giochi da fare schifo, ma devi prendere i tre punti. E’ vero che la quota salvezza si sta abbassando, ma la Fiorentina deve iniziare a fare punti. E’ la Fiorentina che non si alza».

sponsored

«La stagione che stiamo vivendo è veramente una grossa delusione, per le aspettative che tutti avevano e avevamo a inizio campionato. Ci sono tutte cose che sono ‘troppo’, non ricordo una Fiorentina così, in cui i giocatori fanno così troppo male, in cui la dirigenza compie ‘troppi’ sbagli, è inaccettabile una cosa così. 9 punti in 17 partite…sembra quasi che ci sia qualcuno che spinge in quella direzione. Non è possibile aver fatto così pochi punti. Potrei capire se tu fossi al pari di Lecce, a ridosso della zona salvezza, ma così, ultima, staccata, con 9 punti. Almeno fossero 15-16, ma così è veramente grave». 

sponsored

«Paura? Ma dai. Di cosa? Non si può giocare a calcio se si ha paura. Come se ci fosse chissà che tifoseria che, se sbagli, ti fa chissà cosa. Poi, sei ultimo, che vuoi aver paura? Paura la deve avere chi fa il minatore e va sotto terra, chi fa mestieri pericolosi, non di giocare a pallone. Il calcio è la cosa più bella da fare, non la si può fare con la paura. Se davvero ci sono giocatori che hanno paura, allora non può giocare a calcio. Io non vedo paura, io vedo giocatori che non sanno dove si trovano. La squadra che andò giù con Batistuta, Effenberg e altri non si accorsero del crollo. Erano in alta classifica fino a quasi metà stagione, poi andò giù tutta insieme. Questa, invece, lo sa dov’è. Lo vede dov’è. Non credo a chi dice di un sabotaggio, ma sembra che nessuno ‘tiri’ per il bene viola. Sembra che non ci sia voglia di uscirne. La squadra sta in campo in modo opposto a come dovrebbe, la dirigenza sta facendo cose all’opposto, la proprietà anche, o chi gli sta vicino, cioè che niente vada nel modo giusto. Da quando si è dimesso Pradè, ad esempio, com’è possibile che siano serviti 2-3 mesi per prendere un altro dirigente di calcio. Questo vuol dire che non c’è il pensiero di voler cambiare le cose».

sponsored

Lascia un commento