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IND. VI.IT – Piccoli resta a Firenze a gennaio. Non può trasferirsi in altre società

L'acquisto più oneroso della storia viola, primi mesi difficili ma l'ex Cagliari resterà alla Fiorentina

Negli occhi c'è ancora quel tuffo di testa, sul pallone perfetto di Gudmundsson, di sabato a Parma. Poteva essere un'altra storia, sua e della Fiorentina. Roberto Piccoli invece resta nel tunnel. Suo e della Fiorentina, anche questo. Uno dei simboli di un mercato di gennaio da 90 milioni che alla riprova del campo si è rivelato fallimentare. Certo, determinate operazioni erano state pensate non solo per l'immediato, ma anche per il futuro. Difficile però pensare oltre, quando la squadra è ultimissima da settimane e non riesce ad uscire dalle sabbie mobili.

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NON SI MUOVE. Il mercato di gennaio non riguarderà comunque Piccoli. Questione di investimento da difendere ma anche di regolamento. La Fiorentina ha pagato il centravanti classe 2001, chiamato ad ottobre anche in Nazionale, ben 25 milioni, spalmati a bilancio su quattro tranche. Più bonus, finora non raggiunti (evidentemente). L'acquisto più oneroso della storia viola, almeno come parte fissa (Gonzalez fu pagato 23 + 4 di bonus). Ma a gennaio non si muoverà da Firenze. Questo (anche) perché ha giocato in stagione non solo con la Fiorentina, ma anche con il Cagliari. Nella sfida del 16 agosto di Coppa Italia dei sardi contro l'Entella, in cui andò anche a segno. E il regolamento è chiaro: un giocatore non può disputare partite ufficiali in una singola stagione con più di due squadre.

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UN GOL. Fiorentina o Cagliari, dunque, nel 2025/2026 per Piccoli. E siccome il ritorno in Sardegna non è una pista percorribile (neanche in prestito, visto l'investimento fatto pochi mesi fa dai viola), l'attaccante rimarrà a Firenze. A disposizione di Vanoli. Il Cagliari lo aveva riscattato a giugno dall'Atalanta per 12 milioni dopo i 12 gol (più 3 assist) della passata stagione, la Fiorentina lo ha portato a Firenze nell'ottica di crescita al fianco (e alle spalle) di Kean. Per sopperire alla mancanza di alternative registrata con Palladino. Un unico gol (importante) segnato in campionato, quello di Genova, poi una rete contro il Sigma Olomouc in Conference (quando sembrava potesse arrivare una svolta) e l'assist di Mainz. Tanti invece i passaggi a vuoto, così come le occasioni mancate. E' inevitabile che pressioni e aspettative su di lui si siano alzate (anche suo malgrado) visti i soldi spesi per prenderlo. Deficitario il feeling con Kean, non solo per demerito suo (anzi). Meglio quello con Gudmundsson quando hanno giocato insieme, almeno a livello di movimenti ed intesa. Certo, ci sarebbe da iniziare a segnare. Un dettaglio non da poco per una Fiorentina che rincorre la salvezza.

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