La nuova Fiorentina guidata dal tecnico parmigiano ha fatto registrare il secondo peggior avvio stagionale dell’era Commisso. Peggio solo Montella
Duecentosettanta minuti di campionato sono pochi, fin troppi pochi per poter già pensare di tracciare bilanci. Sono però abbastanza per fornirci una prima istantanea: la Fiorentina è in affanno e mai come questa volta i 2 punti in 3 partite, con avversarie di caratura differente, ritraggono bene le difficoltà dei viola. Nell’era Commisso soltanto una volta si era partiti così piano, anche di più. Bisogna tornare alla prima stagione di gestione a stelle e strisce, il 2019-2020. Sulla panchina sedeva Vincenzo Montella, tornato a Firenze ad aprile a seguito delle dimissioni di Stefano Pioli. I viola conquistarono un solo punto, perdendo con Napoli e Genoa e pareggiando con la Juventus. Così scrive il Corriere dello Sport – Stadio.
POCO MEGLIO IL SECONDO ANNO. Commisso concluse la sua prima annata da come presidente gigliato al decimo posto in classifica. La stagione successiva andò meglio, ma neanche troppo: in tre turni di campionato la squadra di Iachini mise in saccoccia 3 punti, ottenuti battendo il Torino (seguirono due sconfitte contro Inter e Sampdoria). Il tecnico marchigiano sarebbe stato esonerato alla settima giornata (Montella invece era riuscito ad arrivare alla diciassettesima). Quell’anno la Fiorentina arrivò tredicesima in classifica. Non tirava una buona aria, tutt’altro.
L’INIZIO DELL’ERA ITALIANO. A luglio del 2021 la società viola ingaggiò Vincenzo Italiano, dopo la turbolenta vicenda Gattuso. Il tecnico siciliano regalò i migliori inizi di stagione degli ultimi anni ai tifosi fiorentini: nel 2021-2022 alla terza giornata la sua squadra aveva già 6 punti. Al di là del bottino di partenza, fu quello l’avvio più felice della gestione Commisso, anche perché l’ambiente veniva da stagioni calcisticamente dimenticabili. Pronti-via, dopo il primo passo falso con la Roma, la Fiorentina batté il Torino e l’Atalanta. Chiuse la stagione al settimo posto in classifica: fu l’anno del ritorno in Europa.
GLI ANNI DEI TROFEI SFIORATI. Dal 2021 al 2024, un triennio di urla strozzate in gola, di gioie e dolori, di cammini epici e cessioni clamorose. Nel 2022-2023, prima stagione in Europa dopo un lustro, la Fiorentina ottenne 5 punti in tre giornate: vittoria casalinga con la Cremonese, pareggi con Empoli e Napoli. Finì il campionato all’ottavo posto. Nel 2023-2024 al terzo turno totalizzò 4 punti, avendo battuto il Genoa, pareggiato con il Lecce e perso contro l’Inter. A fine stagione Italiano con un altro ottavo posto in classifica: ebbe inizio l’avventura di Palladino.
DUE AVVII DIFFICILI. Non partì alla grande l’avventura di Raffaelle Palladino sulla panchina viola. E nemmeno tanto per i soli 3 punti conquistati dopo altrettante giornate (come nel 2020-2021), quanto piuttosto per le tante indecisioni tattiche e le differenze di vedute maturate con la società nel corso dei mesi (anzi, delle settimane). Il tecnico campano iniziò con tre pareggi: Parma, Venezia e Monza. Concluse un’annata rocambolesca al sesto posto, il miglior risultato finora. Al 19 settembre 2025 la Fiorentina non vive una situazione tanto luminosa, nonostante ci sia tutto il tempo per recuperare. È ancora presto per tutto ma la pressione comincia a salire, pure per Stefano Pioli. Inevitabilmente.
Di
Redazione LaViola.it