Personalità, carattere e regia: l’esordio di Bianco in A. Con l’ombra nel finale

Contrasti, grinta e qualità, il ragazzo 2002 ha esordito ieri in campionato. Una rincorsa iniziata a Moena 2021. Resta l’errore sul gol del Monza prima del cambio

Un debutto tanto atteso e finalmente arrivato. Alessandro Bianco ieri al Franchi ha giocato la prima partita da titolare con la maglia della Fiorentina, dopo tre spezzoni di gara in Conference League e una rincorsa partita da lontano, esattamente da Moena, due anni fa. Nel ritiro 2021 la Viola senza registi (mancava Torreira che sarebbe arrivato di lì a poco e Amrabat era infortunato) scoprì il talento di un ragazzo che ha aspettato il suo momento sempre allenandosi al massimo. Mesi di apprendistato, mentalità, allenamenti, tante panchine, poi la svolta recente: il forfait di Mandragora, lo stato fisico precario di Sofyan post Mondiale gli hanno spalancato le porte della titolarità, scrive La Repubblica.

BELLA PROVA, POI L’ERRORE. Bianco si è piazzato in cabina di regia a fianco di Duncan, subito uno scarico semplice per Quarta e un bell’affondo con tanto di fallo che vale i primi applausi del Franchi. La carica e l’adrenalina crescono con le giocate: filtrante per Saponara e proteste con l’arbitro Feliciani per un fallo non fischiato sono l’emblema di un temperamento da esperto, non da debuttante. Al 23’ il primo tiro, un bel collo destro respinto da Di Gregorio. Dopo la mezz’ora il primo errore di confidenza, per i richiami di Italiano sempre vigile ad accompagnarlo in ogni disimpegno. Nella ripresa la solita grinta, un fallo preso sotto la tribuna scatena i tifosi. Poi, poco prima di uscire, l’errore che ha portato al pareggio del Monza. Una macchia che classifica l’esordio sufficiente ma con riserva.

RESTA. Soddisfatto anche il suo agente Beppe Galli, in tribuna, che nei giorni scorsi aveva incontrato la società presentando tante offerte di prestito, sia dalla Serie A che dalla Serie B. Ma aveva incassato la fiducia e la promessa di un minutaggio più alto: ieri l’esordio in A.