L’ex attaccante della Fiorentina Papa Waigo, oggi impegnato in Senegal con una scuola calcio, esprime incredulità e amarezza per quanto accaduto a Moise Kean. Per lui, come spiega in un’intervista a La Nazione, il razzismo negli stadi è frutto di ignoranza più che di vera discriminazione: “Nessuno merita di essere insultato per il colore della pelle, specie una persona che va in campo per fare divertire i più piccoli. Nel 2025 la mentalità dovrebbe essere diversa. È bene che il mondo inizi a guardare con altri occhi simili episodi“.
RAZZISMO NEL CALCIO. “Per me nel mondo del pallone non esiste il razzismo, ma solo l’ignoranza. Quando la gente urla allo stadio contro qualcuno non si rende nemmeno conto se questo sia effettivamente bianco, nero, giallo o verde… lo fa solo perché glielo comanda la pancia, non la testa. Io ho sempre vissuto in modo razionale episodi del genere, per quanto facciano male“.
VITTIMA DI RAZZISMO. “Se mi è capitato? Sì, sempre. Un po’ su tutti i campi. Ma ogni giocatore reagisce a suo modo. lo ho sempre cercato di rimanere concentrato ed evitare di fare la vittima. Credo che una reazione troppo eclatante da parte di un giocatore non aiuti, specie sotto l’aspetto mentale. Io ho sempre fatto finta di nulla e sono sempre rimasto concentrato: quando l’adrenalina sale, è dura replicare in modo sereno“.
GESTO SHOCK. “Non serve a nulla. Quando fai un’azione così appariscente, ti prendi la ragione lì per lì ma poi rischi di scontare in futuro le conseguenze. Magari poi un club sceglie di non puntare su di te perché pensa che tu sia un attaccabrighe che aizza il pubblico avversario e finisci per essere doppiamente penalizzato: nella vita e nel lavoro. Sono le istituzioni e la Figc che devono prendere provvedimenti esemplari verso certe persone, con squalifiche e campagne di sensibilizzazione“.
NON SOLO IN ITALIA. “È così ovunque, non solo in Italia. Il vostro è un Paese splendido, dove però in tutte le città ci sono gruppi di stupidi che vogliono rovinare lo sport per gli altri. L’Italia resta un posto meraviglioso: io devo dire solo grazie alla Serie A e ai tifosi che ho avuto, visto che mi hanno permesso di diventare un professionista“.
MESSAGGIO PER KEAN. “Moise è un bravissimo ragazzo, porta con onore la maglia della Fiorentina e della Nazionale ed è la rivelazione del campionato. È maturato tanto e non merita di vivere una situazione del genere. L’Italia sia fiera di avere un giocatore così“.
Di
Redazione LaViola.it