A parole il tecnico della Fiorentina non sembra un allenatore in bilico, con la Lazio spera di invertire il trend
A sentirlo parlare sembra tutto fuorché un tecnico in bilico. O con la spada di Damocle sulla testa. E Raffaele Palladino, forte della fiducia incassata dalla proprietà dopo il pareggio beffa con il Torino e caricato a molla dalla squadra dopo la cena collettiva andata in scena mercoledì, ci ha tenuto a ribadirlo con forza, scrive La Nazione.
NON DECISIVA. «Non sarà una partita decisiva quella contro la Lazio – ha voluto sottolineare il tecnico viola -. Sono in questo mondo da più di venti anni e so bene che gli allenatori vengono giudicati anche in base ai risultati ma io, in questo momento, non penso a tutto questo» ha chiarito l’allenatore, che poi ha voluto alleggerire il carico di pressioni attorno alla squadra in vista di una partita che – sulla carta – appare proibitiva, visto il recente rendimento dei biancocelesti: «So che sarà una sfida importante e pure i ragazzi ne sono consapevoli. Abbiamo lavorato tanto in settimana: è una gara che può darci uno slancio dopo un periodo negativo ma anche un altro risultato non ci dovrà abbattere».
50 GIORNI FA. Certo la vittoria, per i viola, è diventata una chimera: l’ultimo trionfo in campionato è datato 8 dicembre (quasi 50 giorni fa) e la sensazione che il problema di cui è vittima la squadra, più che dal fisico, dipenda dalla testa si è tramutato in una certezza, a giudicare da quello che ha ammesso domenica Gosens. A Firenze le voci che vogliono una squadra spaccata girano da tempo con insistenza ma «sono totalmente false», ha tenuto a ribadire Palladino: «Noi veniamo sempre a lavoro con il sorriso e c’è sempre stata unità di intenti: tutti qui remano dalla stessa parte».

Di
Redazione LaViola.it