“De Gea? La sua carriera parla da sola. Calciomercato? Dobbiamo continuare a lavorare su ciò che manca”, ha detto il tecnico viola
Al termine dell’amichevole pareggiata contro il Friburgo, il tecnico viola Raffaele Palladino ha fatto il punto della situazione ai microfoni di Radio Bruno. Ecco le sue dichiarazioni: “Sono stati utili per osservare molte cose e dare minuti ai giocatori, considerando che molti di loro sono arrivati in maniera scaglionata. Devo fare i complimenti ai ragazzi, perché in questo mese i carichi di lavoro sono stati davvero intensi, ma loro si sono dimostrati impeccabili, comportandosi da veri professionisti. Il ritiro è stato positivo, anche se c’è ancora molto da migliorare, e ci mancano alcune cose, ma chi c’è ha fatto bene“.
MERCATO. “Il calciomercato è parte del nostro lavoro, anche se sarebbe preferibile che si concludesse prima, ma sono dinamiche che dobbiamo accettare. Siamo fiduciosi che ciò che ci manca arriverà. Dobbiamo continuare a lavorare su ciò che manca. Sarà un finale di agosto difficile con cinque partite ravvicinate“.
FASE DIFENSIVA. “A parte i due gol subiti su calci piazzati e un rigore inesistente, bisogna considerare i primi 90 minuti. Da dietro abbiamo commesso qualche errore di scelta, e davanti possiamo essere più incisivi“.
AMRABAT. “Con lui si è instaurato un grande rapporto, anche se inizialmente non lo conoscevo come persona. Ho scoperto un grande uomo che si è mostrato disponibile nonostante le voci di mercato, quindi l’ho voluto in campo e ha fatto una buona prova. Vedremo cosa accadrà, ma sono felice di averlo e sarei contento di allenarlo per tutta la stagione“.
DE GEA. “La sua carriera parla da sola, ha un’esperienza internazionale notevole. Porterà esperienza anche nello spogliatoio, e si è messo subito a disposizione. Da lunedì inizieremo a lavorarci, anche se è stato fermo per più di un anno e ci vorrà tempo per rimetterlo in forma“.
I GIOVANI. “Li adoro, sono come spugne, vogliono imparare. Abbiamo tanti giovani promettenti e li considero tutti, non ho paura di schierarli. Stravedo per Comuzzo, poi ci sono Fortini e Martinelli, c’è Caprini… ma citarne solo alcuni sarebbe ingiusto verso gli altri“.
Di
Redazione LaViola.it