Le votazioni dei singoli della Fiorentina reparto per reparto. In attacco un disastro, si salva solamente Nico (mancato, però, nel momento clou)
I voti dei singoli della Fiorentina, anche quest’anno qualificata in Conference ma mancata nel momento in cui c’era da alzare al cielo un trofeo che pareva più che alla portata. Tra gli attaccanti e/o esterni d’attacco si salva solo Gonzalez. Male Belotti, malissimo Nzola e Ikoné
BELTRAN, VOTO 5.5 Era arrivato con ben altre aspettative. D’altronde, quando un club come la Fiorentina ti acquista per 25 milioni di euro…Peccato che fin da subito abbia fatto fatica, sia per la necessità di un logico periodo di adattamento ad un calcio diverso e nuovo che per caratteristiche tecniche che non sembravano congeniali alle richieste tecnico/tattiche della Fiorentina. Come centravanti ha fatto enorme fatica, con un paio di lampi come i gol al Cukaricki in Conference, quelli col Verona o con l’Udinese, passando per quei gol segnati a Monza e Lecce andando a disturbare i portieri avversari, fino al rigore segnato al Bruges. Coi mesi è stato portato sulla linea dei trequartisti, dove ha fatto un po’ meglio, ma a livello fisico ha dimostrato tante difficoltà nel reggere l’urto con gli avversari. Chiude il suo primo anno in viola con 10 reti in 51 presenze.
GONZALEZ, VOTO 6.5 16 reti, per un esterno offensivo, sarebbero già di per sé numeri importanti. A maggior ragione in una stagione in cui, ancora una volta, ha dovuto fare i conti con un serio infortunio che lo ha costretto a star fermo 2 mesi. Peccato che nelle sfide in cui era chiamato a trascinare la Fiorentina, in quelle che contavano davvero, sia sparito, Atene su tutte, dove non ha compicciato nulla. Resta comunque un campionato chiuso da undicesimo marcatore assoluto, col solito stacco imperioso di testa e quella dote di trasformare tutti i rigori tirati, fino a quando non ne ha sbagliati due di fila e da lì ha preferito far calciare altri compagni. Perle i gol col Frosinone e quello con l’Atalanta a Bergamo all’ultima giornata, meno belli ma decisivi quelli col Rapid a inizio stagione o quello col Plzen. Tirando le somme da 7.5 la prima parte di stagione, da 5.5 la seconda, col cruccio di non essere riuscito ad incidere nelle gare decisive (Atalanta-Fiorentina di Coppa Italia e Olympiacos-Fiorentina), anche per un infortunio che, non certo per la prima volta, gli ha impedito di trovare continuità.
IKONE, VOTO 4.5 La sensazione è sempre la stessa: avrebbe tecnica, numeri e velocità…avrebbe…Ma li ha fatti vedere solamente a sprazzi, spesso quando non serviva. O meglio, non li ha mai fatti vedere quando serviva. Tante le prestazioni decisamente insufficienti, molte quelle parzialmente insufficienti, pochissime quelle sufficienti.
SOTTIL, VOTO 5 Carne o pesce? Cos’è Sottil? Per l’ennesimo anno l’interrogativo non trova risposta. Peccato che nel momento in cui pareva aver fatto il salto di qualità si sia fermato, sul più bello, di nuovo. I gol segnati al Bruges e al Sassuolo, con tanto di due assist coi neroverdi, parevano poter regalare un Sottil finalmente prezioso, utile e decisivo nel finale di stagione. Ma poi altro infortunio, e tutto nuovamente rimandato al prossimo anno. Restano a referto delle perle (il gol al Cukaricki e quello con la Salernitana, con tanto di esultanza polemica nei confronti di chi lo criticava perché si aspettava di più) per un totale di 5 gol e 5 assist. Ma quei pochi lampi non bastano a bilanciare tante altre prestazioni decisamente insufficienti.
KOUAME, VOTO 5.5 Tanto impegno e duttilità, ma i soliti grossi limiti. Il gol sbagliato in finale ad Atene sono il manifesto di cosa sia Kouame. Chiude questa travagliata annata (con stop forzato causa malaria rimediata in Coppa d’Africa) con solamente 2 reti messe a referto e 1 assist. E ok che spesso e volentieri sia stato comunque prezioso, ma lo score è decisamente troppo basso.
NZOLA, VOTO 5 Le premesse erano altre. Bastava ripetere quanto fatto a La Spezia, fare qualche gol ogni tanto, metterci testa e massimo impegno, sia in partita che in allenamento. L’inizio è stato buono nel match col Genoa, unico lampo prima di sprofondare in partite disastrose sia sotto porta (già col Rapid a Firenze si divorò l’impossibile) che nel reggere qualsiasi tipo di pallone. E dire che aveva pure rinunciato alla Coppa D’Africa per dare una mano alla Fiorentina nel momento in cui mancavano le punte, ma il suo rendimento non è mai cambiato. Tanto che la società è andata a prendere un altro attaccante, Belotti. Per settimane Nzola neppure è stato convocato (per motivi personali ?). Poi un altro lampo, il gol al Bruges allo scadere. Quindi il rigore procurato a Bruges, il gol al Napoli ma nulla di che. Chiude la stagione con 7 reti e 5 assist in 47 presenze. Ma, al netto di un paio di acuti, la sua annata è stata decisamente scadente.
BELOTTI, VOTO 5,5 Non ingannino i due gol segnati a Bergamo, in una gara inutile e in cui le difese marcavano in maniera decisamente poco attenta. Il suo semestre alla Fiorentina si conclude con 4 reti, 1 al Frosinone, 1 al Bruges e 2 all’Atalanta. Diversi legni, un paio di rigori procurati e tanto impegno, ma serviva di più. Nelle gare più importanti della stagione viola è mancato, come ad Atene dove non ha toccato palla o a Bergamo nella semifinale di ritorno di Coppa Italia.
Di
Gianluca Bigiotti