Le votazioni dei singoli della Fiorentina reparto per reparto. Terracciano ok, Quarta bene davanti, Ranieri male nel finale
I voti dei singoli della Fiorentina, anche quest’anno qualificata in Conference ma mancata nel momento in cui c’era da alzare al cielo un trofeo che pareva più che alla portata. Tra difensori e portieri spiccano Terracciano e Quarta per i gol segnati, mentre Ranieri è crollato nel finale:
TERRACCIANO, VOTO 7 La miglior stagione da quando è arrivato alla Fiorentina. Anche quest’anno, per quanto Christensen ci abbia messo del suo, la sua titolarità era stata messa in dubbio. A suon di prestazioni, invece, ha ‘fatto fuori’ un altro competitor per la maglia di numero uno della Fiorentina. Diverse le gare in cui è stato decisivo, come raramente gli era capitato in passato, almeno con la continuità avuta quest’anno. Su tutte quelle di Udine, col Verona in casa ma anche a Bruges con quel miracolo allo scadere. Non sempre è stato impeccabile, ma che sia cresciuto in maniera esponenziale in questa stagione è sotto gli occhi di tutti. Coi piedi insomma, ma non è una novità.
CHRISTENSEN, VOTO 5,5 L’inizio di stagione è stato in salita. Dopo essere arrivato per oltre 5 milioni di euro, per quanto dall’Hertha retrocesso in Bundesliga, ci si aspettava di più. Limiti su uscite e rinvii sono apparsi da subito evidenti. Poi la crescita, con alcune prestazioni decisive come con Parma e Bologna in Coppa Italia, prima di farsi male e dover saltare buona parte di stagione. Da quando è rientrato ha trovato pochissimo spazio, anche in virtù di una partitaccia a Verona in cui si è giocato anche il ruolo di alternativa. Da lì in avanti, infatti, ha giocato sempre Terracciano, sia in gare che contavano di più che in quelle che contavano un po’ meno.
DODO, VOTO 6 Bravo nel non mollare quando un grave infortunio lo ha costretto a saltare metà stagione. Quando è rientrato lo ha fatto bene, con discrete prestazioni come quella a Bruges. Qualche lacuna in fase difensiva c’era e c’è, così come ha mantenuto alcune difficoltà nella fase di ripartenza. Il nodo è lo stesso: ci si aspettava di più fin da quando è arrivato. Si diceva l’anno scorso, lo si dice quest’anno.
KAYODE, VOTO 6.5 Partenza di stagione pazzesca. Non solo perché era all’esordio tra i professionisti, ma anche per livello di prestazioni con diverse partite da 8 in pagella, come quella a Marassi. Chiusure difensive, diagonali, gol salvati, scorribande sulla destra e rimesse laterali lunghe come calci d’angolo. L’inchino di Dodo a Genova parlò da solo. L’infortunio dello stesso brasiliano gli ha permesso di trovare ampio spazio nella prima parte di stagione, poi un infortunio e qualche partita svagata, con una seconda parte di annata non proprio impeccabile, ma la sua stagione è ben oltre la sufficienza.
FARAONI, VOTO N.G. Preso a gennaio per dare fiato a Kayode, in attesa del rientro di Dodo, ha fatto il suo. Bene al primo impatto, con l’Udinese, quando appena arrivato fornì un assist e salvò un gol. Male ad Empoli, in una delle sue ultime partite, seguita da quella ‘del cuore’ col Verona. Tutto sommato, poco per essere giudicato.
MILENKOVIC, VOTO 5 La stagione più difficile da quando è a Firenze. Diverse le gare in cui ha sofferto e sbagliato in maniera più o meno evidente. Dal rosso preso a Bergamo a marcature perse e svarioni vari. Peccato per come sia finita la gara di Atene, dove aveva fatto vedere ottime cose. 0 gol all’attivo, nonostante un paio di tentativi anche nella finale di Conference.
QUARTA, VOTO 6.5 Fase difensiva spesso complicata tra errori di lettura, cartellini regalati e marcature perse, ma 8 gol davanti che ne hanno impreziosito (o meglio salvato) la stagione. Spesso il più lesto nel trovare lo spunto in area avversaria, così come nel partire palla al piede dalle retrovie e negli inserimenti. Ma di mestiere, in teoria, farebbe il difensore.
RANIERI, VOTO 6 Se la stagione della Fiorentina fosse finita ad aprile sarebbe stato forse forse il migliore della Fiorentina. Un’annata a livelli altissimi con 5 gol segnati e prestazioni difensive sempre (o quasi) ottime per non dire eccellenti. Era stato il più affidabile di tutto il pacchetto difensivo viola. Ma poi, a maggio, ha compromesso tutto con alcuni errori (Bruges, Verona, Cagliari, entrando anche sul gol di El Kaabi nella finale) che gli sono costati titolarità e votazione finale.
BIRAGHI, VOTO 5.5 Tra i più criticati, sempre, anche quando non aveva particolari colpe (altre volte sì). Ma anche tra i più rispettati, perché Capitano e perché sempre il primo e a volte l’unico a metterci la faccia quando le cose sono andate male. 3 gol, meno efficace davanti rispetto ad altri anni, anche in fase di supporto alle punte coi suoi cross per quanto, in fin dei conti, abbia chiuso la stagione con 7 assist. Le amnesie difensive sono rimaste quelle di sempre, così come alcune buche di troppo dalla sua parte.
PARISI, VOTO 5.5 I 10 milioni spesi in estate dalla Fiorentina hanno pesato a livello di aspettative. Il Parisi che si è visto a Firenze non ha quasi mai ripetuto le ottime prestazioni che aveva fatto intravedere a Empoli. Tanti gli svarioni difensivi, sia quando ha giocato a destra che quando ha giocato sulla sua corsia. Davanti qualcosa, tra cross e spinta, ma ci si aspettava di più. Aver dovuto fare sempre il vice del Capitano non lo ha aiutato, così come il finire costantemente in panchina quando necessitava di fiducia dopo quegli stessi errori. Attenuanti ne ha, ovvio, ma la prossima stagione dovrà cambiare passo.
COMUZZO, VOTO N.G. L’esordio, qualche minuto durante la stagione, nient’altro. Ma almeno è entrato a far parte stabilmente della prima squadra.
Di
Gianluca Bigiotti