Le votazioni dei singoli della Fiorentina reparto per reparto. In mediana Jack ok, anche se ad Atene…Gli altri bene solo a tratti
I voti dei singoli della Fiorentina, anche quest’anno qualificata in Conference ma mancata nel momento in cui c’era da alzare al cielo un trofeo che pareva più che alla portata. Tra i centrocampisti spicca Bonaventura, anche se quei due errori in finale ad Atene sono costati caro. Arthur troppo discontinuo, Duncan bene all’inizio, Barak solo a sprazzi:
ARTHUR, VOTO 6 L’inizio di stagione del brasiliano è stato ‘coi fiocchi’. Se c’era lui la Fiorentina girava, se non c’era faticava. Fino a dicembre è stato sempre più o meno così. Le volte in cui Italiano ha provato a risparmiarlo dall’inizio sono coincise con primi tempi deludenti da parte della Fiorentina, gare poi ribaltate in gioco e risultati quando Arthur veniva messo in campo nelle riprese. Poi un periodo no, lungo, tra problemi fisici e ‘personali’, fino ai due gol messi a segno con Monza e Cagliari che hanno mandato la Fiorentina nuovamente in Conference, mancando nel momento decisivo, ad Atene, in cui ha fatto una prestazione decisamente incolore.
BONAVENTURA, VOTO 6.5 Nella prima parte di stagione volava, con gol a ripetizione e prestazioni di altissimo livello. Da quell’errore dal dischetto col Sassuolo è crollato, forse anche a causa di quelle voci di mercato che lo volevano diretto altrove o per gli attriti con la società sul rinnovo di contratto. Diverse le settimane e le partite in cui Bonaventura non riusciva più a fare il Bonaventura, con più di una panchina. Poi la ri-accelerata, con qualche lampo, fino al momento decisivo, ad Atene, in cui si è divorato due gol su cui poteva e doveva fare di più. 8 i gol messi a referto in stagione, miglior bottino personale da quando è arrivato a Firenze e secondo miglior dato assoluto della carriera in Serie A (9 reti al Milan nel 2017-18).
DUNCAN, VOTO 6 Gran bell’inizio di stagione il suo, tanto da prendersi i complimenti pubblici da parte di Italiano con quel ‘dove è stato in vacanza? E’ tornato e sembrava un altro’. Più nel vivo del gioco, qualche assist importante, più determinazione e anche un paio di gol. Poi il lento ma inesorabile e costante declino. Prima parte di annata da 7, seconda da 5.
CASTROVILLI VOTO N.G. Di spazio ne ha avuto poco, sia per il calvario medico che ha dovuto sopportare e superare e forse anche per la sua vicenda contrattuale. Domanda lecita: non poteva essere inserito in lista Uefa al posto di calciatori come Infantino che, tanto, spazio non ne avrebbero mai avuto? Magari nelle gare di fine stagione, Finale compresa, avrebbe potuto far comodo. Ovviamente, quando è stata stilata la lista, Castro non era ancora neanche rientrato in campo dall’infortunio, ma che il giovane argentino non avrebbe dato niente alla causa viola era già fin troppo evidente. Vabè, è andata così. Resta la nota lieta del suo pieno rientro dopo l’ennesimo momento difficile della sua giovane carriera, il gol a Verona e il futuro tutto da scrivere, probabilmente altrove.
MANDRAGORA, VOTO 5.5 Qualche lampo, come il gol bellissimo con l’Atalanta nella semifinale d’andata di Coppa Italia, con anche 3 reti in Serie A e 1 in Conference col Maccabi Haifa. Ma anche tante partite impalpabili, come da tradizione. Altro anno in cui da lui ci si attendeva di più.
MAXIME LOPEZ, VOTO 5 Inizio veramente complicato per un calciatore che al Sassuolo aveva sempre ben figurato. Tante partite sottotono, alcune disastrose come quella a Lecce. Nel momento in cui Arthur ha avuto problemi o bisogno di rifiatare ha avuto più di qualche occasione, fallendola. Tanto che Italiano ha dovuto spesso e volentieri mandare in campo il brasiliano nelle riprese, con gare che poi con l’ingresso dell’ex Juve hanno visto la Fiorentina cambiare volto. Unico lampo il gol al Cukaricki e qualche partita sufficiente qua e là.
INFANTINO, VOTO N.G. Acquisto intrigante, con qualche minuto concessogli da Italiano a inizio stagione (anche in gare importanti), come col Rapid nel playoff di Conference a Vienna o con l’Inter. Poi il nulla, per 215’ totali.
BARAK, VOTO 5.5 Lo stop forzato di inizio stagione che lo ha costretto a saltare tutta la preparazione ha influito, senza dubbio. Ma tranne qualche lampo, il Barak che si era visto l’anno scorso non si è praticamente mai visto. Restano i gol preziosi segnati al Maccabi, quello del 3-4 allo scadere all’andata e quello al ritorno, quello che avviò la rimonta col Ferencvaros al Fanchi e quelli con Frosinone e Sassuolo in campionato. Poco, troppo poco, per quanto ci siano stati diversi alibi da non ignorare.

Di
Gianluca Bigiotti