Lo dicono i numeri: dai punti totalizzati passando dai gol fatti fino a quelli subiti. Questa Fiorentina gira forte
Forse non per il gioco, almeno quella vista contro il Bologna più concreta che bella, ma senza tema di smentita è la miglior Fiorentina di Italiano per i risultati alla giornata numero 12. Scrive il Corriere dello Sport-Stadio.
Perché 20 punti non li aveva fatti nella prima stagione in viola del tecnico siciliano, quando poi era arrivata settima tornando in Europa a distanza di sei anni. E men che mai lo scorso anno poi alla fine chiuso in ottava posizione con accesso-bis in Conference League grazie al ripescaggio ai danni della Juventus.
Seconda solo, dal 2015 ad oggi, alla Fiorentina di Paulo Sousa che alla 12esima era in testa con 27 punti. Numeri che raccontano in qualche maniera il passaggio non sempre semplice e lineare della squadra di Italiano verso la definizione di squadra completa al cambiare di interpreti e situazioni.
QUOTA VENTI
Più capace di incidere il tecnico con le proprie scelte a cominciare dall’attacco dove latitano ancora i gol del centravanti. Più incisivi e continui Biraghi e compagni, nonostante le tre sconfitte di fila contro Empoli, Lazio e Juventus che hanno preceduto il 2-1 al Bologna di ieri l’altro. E che – come minimo – fanno pensare a dove sarebbe potuto essere la Fiorentina in classifica se avesse ribadito l’efficacia mostrata a Napoli.
Quella sì la miglior versione per gioco probabilmente in assoluto negli ormai quasi due anni e mezzo di Italiano a Firenze. Eppure, nonostante la striscia negativa recente, la formazione viola così in alto e con questi punti non c’era mai stata. Merito in larga parte dei 13 punti in 5 partite conquistati proprio tra la prima e la seconda sosta, e i tre di domenica pomeriggio sono serviti a fare lo scatto.
SETTE PIU’
Venti punti in 12 partite con 20 gol fatti (16 quelli al passivo: uno dei dati da migliorare) valgono il quinto posto a pari merito con l’Atalanta, che diventa sesto per la peggiore differenza reti nei confronti dei bergamaschi. E un eloquente +7 in classifica con 3 vittorie in più rispetto allo stesso periodo della passata stagione (alla 12esima la squadra viola era appena 12esima) per aver pagato a caro prezzo la qualificazione ai playoff di Conference.
Cosa che non è accaduta nella stagione attuale e che vale il +2 con 2 sconfitte in meno anche rispetto al 2021-22. Quando l’impegno del giovedì non c’era e di punti la Fiorentina ne aveva conquistati 18 per il settimo posto a quel momento.
SALTO DI QUALITA’
Venti punti in 12 turni significano una media di 1,66 punti a partita. E una proiezione che porta dritta ai 63 punti ottenuti dalla Roma nel 2022-23 per sesta posizione finale e accesso all’Europa League, ma il cammino è ancora lungo e quei pensieri altrettanto distanti.
Rimane il miglioramento dei gol all’attivo nel periodo preso in esame (erano stati 13 e 16 rispettivamente una e due stagioni fa) e dei gol al passivo nel paragone con la stagione scorsa (16 contro 17), mentre sono peggiori di quelli di due stagioni indietro (14). Segno evidente che la ricerca di una maggiore solidità difensiva è alla base per compiere il definitivo salto di qualità.
Ma intanto la Fiorentina e i tifosi viola si godono i 20 punti e il sesto posto: con obiettivo, quello sì, la sfida di sabato 25 a San Siro contro il Milan terzo. E solo tre punti avanti.
Di
Redazione LaViola.it