Connect with us

Rassegna Stampa

Morte di Astori, ieri le difese del filone strain: “Fu un equivoco, nessun atto è stato falsificato”

Al processo per la falsificazione di documenti medici, le difese chiedono l’assoluzione dei tre imputati. Sentenza attesa il 13 giugno

Nessun atto è stato falsificato. Tutto nasce da un equivoco originato da una stampa di un documento con carta intestata attuale”. Come riportato da La Nazione, si può riassumere così l’arringa difensiva con cui l’avvocato Sigfrido Fenyes ha chiesto l’assoluzione del medico pratese Giorgio Galanti, l’ex direttore della medicina sportiva di Careggi accusato di aver “creato“ dopo la morte del capitano della Fiorentina Davide Astori, il certificato “strain“, un esame che serve per accertare la contrattilità e la distensività del muscolo cardiaco.

In questa costola del procedimento – parallelo a quello per omicidio colposo in cui la condanna di Galanti a dodici mesi è diventata definitiva lo scorso 4 marzo, giorno dell’anniversario della scomparsa del calciatore – sono imputati anche il successore di Galanti, Amedeo Modesti, e un’ex collaboratrice di Galanti, Loira Toncelli.  Alla scorsa udienza, il pm Antonino Nastasi aveva chiesto le condanne di tutti gli imputati, e ieri pomeriggio, la discussione si è conclusa con le arringhe difensive degli avvocati Fenyes e Vincenzo De Franco. Appuntamento al 13 giugno per la sentenza.

Lo “strain” è un esame non previsto dal protocollo medico sportivo ma effettuato per motivi scientifici (che aveva espresso valori nella norma per il calciatore) era rimasto ’aperto’ nel computer. Così, alla richiesta di Galanti, venne chiuso “in data anteriore o prossima al 10 aprile 2019”, come contesta la procura, e quindi stampato. Il lavoro fatto in due tempi produsse un risultato marchiano: il certificato dello strain di Astori, su test effettuati il 10 luglio 2017 secondo quanto riportato nel documento stampato, portava però data e carta intestata di aprile 2019. Un anno più tardi del decesso del capitano della Fiorentina. In un’epoca in cui non c’era più Galanti a dirigere la struttura di Ponte Nuovo, ma Modesti (difeso dall’avvocato Mario Taddeucci Sassolini), che al filone principale per il decesso Astori è estraneo. A medicina sportiva questa operazione provocò un trambusto “interno”. Il direttore Modesti avrebbe inteso distruggere questo documento ma esso arrivò ugualmente in procura, dando vita a questo secondo procedimento. Dove le pene in ballo sono assai più alte che nel principale.

1 Comment
Iscriviti
Notifica di
guest

1 Commento
ultimi
più vecchi più votati
Vedi tutti i commenti

Altre notizie Rassegna Stampa

1
0
Lascia un commento!x