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Milenkovic: "Firenze è casa mia. Qualità aumentata, mi aspetto tanto. Alziamo l'asticella"

Il difensore serbo, uno dei leader del gruppo, ha parlato questa mattina a Tuttosport

Questa la prima parte dell'intervista a Nikola Milenkovic.
Buongiorno Nikola, una nuova stagione sta per cominciare. Come sta e come sta la sua Fiorentina? «Sto bene grazie, sono molto carico e anche la squadra sta benissimo. Manca ormai poco al debutto in campionato, ci stiamo preparando per questa gara già importante con il Genoa che non è mai facile».
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Per la prima volta avete svolto la preparazione al Viola Park. «Una struttura spettacolare, come sentirsi a casa». Ha detto Vincenzo Italiano: “Se vogliamo crescere dobbiamo alzare tutti l’asticella”. Pronti a raccogliere questa sfida?

«Aver perso due finali ha portato tanta delusione ma pure tanta rabbia che dobbiamo tirare fuori in questa nuova stagione. Ha ragione il mister, solo così possiamo migliorare». E' una Fiorentina che può lottare per l'Europa League in attesa di provare a realizzare in futuro il sogno Champions?

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«Faremo di tutto per arrivare più in alto possibile. La società ha fatto uno sforzo importante con grossi investimenti, ha portato giocatori che hanno alzato la qualità della squadra e possono aiutarla molto. Mi aspetto tanto da loro.

E proprio perché quest'anno c'è più qualità dobbiamo pretendere di fare meglio della passata stagione anche se non sarà facile». Per il terzo anno sulla panchina c'è Italiano. Come lo ha ritrovato? E ha mai temuto un suo addio?

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«Quando un allenatore lavora bene e fa risultati importanti finisce sempre al centro di tante voci, è così anche per i giocatori forti. Ma non ho mai avuto paura che se ne andasse perché ha un contratto e perché come tutti noi ha tanta fame.

L'ho rivisto ancor più carico e ambizioso, ha una voglia incredibile di fare bene e sa come trasmetterla insieme a un gioco che da subito è stato offensivo, moderno, europeo».

Più rimpianti per la finale di Coppa Italia persa con l'Inter o quella di Conference persa con il West Ham?

«Entrambe fanno troppo male, anche se a conti fatti forse pesa di più quella col West Ham perché era l'ultima chance per vincere una coppa. Dispiace dopo un cammino che in Europa era stato straordinario». Superando per la seconda volta di fila i play-off di Conference il 24 e 31 agosto potrete cercare la rivincita.

Avete sempre creduto a questa nuova possibilità al netto dell'8° posto in campionato e della squalifica della Juventus? «Abbiamo creduto sempre nel nostro lavoro, volevamo finire con una buona classifica e farci trovare pronti.

Il merito è tutto nostro. Alla Conference teniamo molto, può dare tante soddisfazioni». A gennaio sarete impegnati anche in Supercoppa con Napoli, Lazio e Inter. «Bello far parte delle migliori d’Italia, faremo di tutto per arrivare in finale e provare a vincerla».

A non ancora 26 anni lei è il veterano del gruppo, è alla settima stagione in viola e un anno fa prolungava il contratto fino al 2027. Mai pentito o avuto tentazioni? «Mai. Club, città, squadra, tifosi sono la mia seconda casa, sono cresciuto con questa maglia e lavoro ogni giorno per essere sempre più forte, con fame e ambizione».

Si sente una bandiera in un calcio dove ormai non ne esistono più? «Inevitabile sia così dopo 7 anni alla Fiorentina. E' una cosa molto bella (sorride). Firenze mi ha trasmesso tanto amore, mi sento amato e io amo questa città, questo club, questa squadra dove c'è una grande forza di gruppo e ci aiutiamo sempre l'uno con l'altro».

 


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