Ci sarebbe la volontà di mantenere aperto il dialogo con Sky e Dazn, che chiedono sconti per i pagamenti. Ma qualcuno non ci sta
«L’aggiornamento sui rapporti con i licenziatari dei diritti audiovisivi 2018-2021» è il punto più importante all’ordine del giorno dell’assemblea di Lega di domani. I club nuovamente video connessi chiuderanno il collegamento con un’indicazione chiara sulla volontà dei broadcaster. Un’intenzione che per molte società lo è già abbastanza: la sesta rata, l’ultima dovuta, non sarà saldata, scrive La Gazzetta dello Sport.
SCONTI. Il calcio resta in attesa di risposte dal governo, le stesse risposte che il calcio deve alle televisioni. Niente è cambiato, nemmeno la posizione dei licenziatari tv: nell’ultima assemblea di Lega, il 21 aprile, si erano opposti al pagamento dell’intero importo, dovuto entro i primi giorni di maggio, chiedendo sconti e dilazioni sui versamenti. La risposta delle società fu unanime e di totale opposizione. A Sky, Dazn e Img (l’agenzia che ha comprato i diritti esteri per 371 milioni all’anno) fu rinnovato l’invito a rispettare i contratti in essere. Anche in nome di una posizione forte da opporre alle richieste della controparte, la Serie A aveva ritrovato massima coesione. In primo luogo in vista di una battaglia con Sky, che poco prima dell’inizio dell’ultima riunione tra presidenti, aveva inviato all’attenzione dell’assemblea una lettera in cui prospettava un doppio scenario (Dazn ha fatto lo stesso qualche giorno fa): in caso di ripresa o di stop definitivo al campionato, con sconto proporzionato. Doppio scenario che in «ottica prudenziale» la Lega aveva già calcolato: considerato che il taglio dovrebbe nel caso essere riconosciuto anche agli altri licenziatari, il mancato incasso per i club sarebbe di 210 milioni nel primo caso, 440 nel secondo. Perdite, comunque, enormi.
TUTELATI. Oggi però club e Lega si sentono tutelati dai contratti in essere. Il «corrispettivo non può essere in alcun modo ridotto o altrimenti modificato nel caso che il licenziatario non possa esercitare tutto o in parte alcuno dei diritti audio-televisivi o non possa sfruttare in tutto o in parte il segnale per qualsiasi causa diversa da inadempimento della Lega serie A». Oggi la maggioranza dei club resta intenzionata a riprendere il campionato, dunque si aspettano che i pagamenti siano regolarmente rispettati. E la causa di forza maggiore non è contemplata negli accordi.
TRATTATIVA O CAUSA. Probabilmente i club verranno disattesi. Senza aver ricevuto il prodotto su cui hanno investito anche le tv prenderanno tempo. Il principio resta quello di ottenere sconti anche per quanto riguarda la prossima stagione, l’ultima del triennio interessato. Sia Sky che Dazn non commentano ma fanno filtrare l’idea di un dialogo costruttivo con la Lega alla ricerca di soluzioni opportune. Una linea di dialogo che anche la Lega potrebbe scegliere di portare avanti per arrivare a una sintesi delle due posizioni: specie se il campionato non riprendesse, una trattativa di rinegoziazione diventerebbe necessaria. Nel frattempo però saranno le votazioni in assemblea a decidere l’atteggiamento dei club: minacciare la causa è un’ipotesi che più di qualcuno prende in considerazione.
Di
Redazione LaViola.it