L’estate scorsa ricavati più di 60 milioni tra Cabral, Igor, Amrabat e gli altri. C’è da incassare bene per poi comprare
La linea l’hanno dettata il ds Pradè e il dg Ferrari nella conferenza di settimana scorsa: se ci saranno occasioni, la società ha l’ok di Commisso per anticipare qualche colpo. Ma anche il mercato estivo 2024, alla fine, dovrà tener conto dell’aspetto economico e di un bilancio da rispettare. Insomma, la strada sarà la solita delle scorse sessioni: ricercare la parità tra entrate e uscite. Nel monte ingaggi, nel saldo acquisti-cessioni per quanto riguarda i cartellini.
AL 99%. Come avvenuto, appunto, negli ultimi anni di mercato. Sarà quindi importante non solo trovare obiettivi in grado di alzare l’asticella e la qualità, ma anche vendere bene. Per finanziare gli acquisti e l’allestimento di larga parte della rosa. Il ‘problema’, se vogliamo, è che quest’anno non pare esserci il Vlahovic o il Chiesa di turno da poter ‘sacrificare’ per incassare grandi cifre. Tolto Nico Gonzalez, ovviamente, che però “resterà al 99%”, come confermato da Pradè.
COME L’ANNO SCORSO. Senza offerte ‘folli’ per l’argentino (la Fiorentina aveva già rifiutato oltre 40 milioni l’anno scorso) i dirigenti viola dovranno quindi essere bravi ad incassare bene dagli ‘altri’. Come la scorsa estate. Quando la Fiorentina cedette Cabral a 20 milioni (più 5 di bonus) al Benfica, Igor a 17 (più 3) al Brighton, Amrabat in prestito a 10 (più 5 di bonus e 20 di eventuale riscatto) al Manchester United, Terzic al Salisburgo per 5,5 (più 2,5 di bonus), oltre a ricevere 5 milioni dal Lecce e 4 dallo Spezia per i riscatti di Maleh e Zurkowski. Un totale di oltre 60 milioni più vari bonus (molti dei quali però non concretizzatisi) con cui i viola hanno potuto fare mercato (Beltran, Nzola, Parisi, Christensen, Infantino, Mina, più i prestiti di Arthur e Maxime Lopez). Per un bilancio in sostanziale pareggio.
SACRIFICABILI E DA ‘PROTEGGERE’. Nelle riunioni in corso al Viola Park i dirigenti e Palladino stanno ragionando sul futuro dei giocatori in rosa. Ci sono alcuni che potrebbero partire dopo mesi deludenti, come Nzola e Ikoné, pagati rispettivamente 13 (un anno fa) e 15 milioni (due anni e mezzo fa). Ma la Fiorentina quanto può incassare, eventualmente, da due calciatori in calo di rendimento? Servirebbe un mezzo miracolo per non fare minusvalenze. O estimatori particolari in mercati ricchi, come la Premier o l’Arabia. Ad aver mercato (anche a cifre alte) potrebbe essere Kayode, attenzionato dall’Inter e proprio in Inghilterra, ma venderlo ora, dopo il primo anno di Serie A, non sarebbe proprio il massimo. Su un prospetto così bisogna avere il coraggio e la forza di poter costruire, anche se in quel ruolo c’è un altro possibile pezzo pregiato, come Dodo.
DA AMRABAT A KOUAME. Quindi chi può partire per permettere di far cassa? In primis proprio uno dei rientranti dai prestiti, ovvero Amrabat. Difficilmente rimarrà, si parla già di Turchia e Galatasaray. Ma complicato chiedere quei 20 milioni del riscatto che lo United non eserciterà, ad un anno dalla scadenza del contratto (2025). Tornano anche Sabiri e Brekalo, ma non sarà semplice, in caso di cessioni, riuscire a incassare più di qualche milione. Chissà che Milenkovic, magari sfruttando l’Europeo, non possa alla fine lasciare Firenze (ma anche lui non viene da una grande stagione). Mentre per Kouame è stata sì esercitata l’opzione di prolungamento di contratto, ma con un ingaggio fissato ora a 2 milioni la cessione non è da escludere. Servirebbe però qualcuno disposto a mettere sul tavolo una decina di milioni.
PUNTI FERMI E NON. Altri? Sottil è in recupero dall’infortunio e verrà valutato da Palladino (ma è prezioso anche per il discorso liste), Barak può avere mercato anche internazionale ma è un altro giocatore che con un nuovo allenatore può essere parecchio utile. Quarta ha appena rinnovato e resterà, su Parisi e Beltran sono stati fatti investimenti importanti e a medio-lungo termine, Ranieri è uno dei punti fermi, al pari di capitan Biraghi. Così come Mandragora, ad ora, resta tra le poche certezze in mezzo al campo. Resta Christensen, poco utilizzato in stagione: se anche chiedesse di andar via per giocare, non sarebbe facile incassare più di quanto è stato speso per prenderlo (4 milioni).
Di
Marco Pecorini