I bianconeri hanno beneficiato del suo arrivo, ma anche la Viola di Italiano ha trovato più forza nel gruppo. L’ultimo atto il 22 maggio, ma già stasera ci si gioca tantissimo
C’è un prima e un dopo Vlahovic, sia a Torino che a Firenze. E stasera si tratterà di capire chi concretamente tra Juventus e Fiorentina si sia fattivamente avvantaggiata dal trasferimento del miglior talento under 21 esploso in viola dopo Antognoni e Baggio, non a caso pagato a peso d’oro (circa il 50% in più di Federico Chiesa). Non ci saranno migliaia di fischietti per cercare di rimbecillirlo alla sua prima volta da ex, né coreografie infernali in Curva Fiesole come accaduto in un Franchi in tumulto il 2 marzo scorso, match d’andata, davanti all’ultimo “tradimento”. Dusan, in quel frangente stranito, deciso da un autogol di Venuti, stavolta se la giocherà in casa, con la solita incontenibile voglia di far esplodere lo Stadium e centrare uno degli obiettivi rimasti alla sua Juve: l’ingresso in finale di Coppa Italia. Così scrive Il Corriere dello Sport – Stadio.
DOPPIO FRONTE. Dopo l’uscita shock dalla Champions, resta ancora aperta la corsa al quarto posto, bersaglio obbligato in casa bianconera, che potrebbe riservare ancora sorprese clamorose. Una di queste (la più avventurosa), oltre alla rincorsa della Roma e il tentativo della Lazio, potrebbe arrivare proprio dalla Fiorentina, nel caso in cui i viola dovessero vincere, mercoledì prossimo, il recupero interno con l’Udinese, per poi tentare l’impossibile, vedendosela nelle ultime quattro partite, anche con Milan e Roma. Quel che è sicuro è che il 22 maggio, al Franchi, il campionato si chiuderà con Fiorentina-Juventus, data già cerchiata sui calendari fiorentini. Così come è certo il peso di questo Juventus-Fiorentina, appunto sfida aperta al futuro, anche prossimo.
CON E SENZA DUSAN. Quel che è singolare è che in questi tre mesi, sul piano dei più e dei meno, al netto dell’aspetto economico e del valore incontestabile del giocatore, sul piano tecnico, numeri alla mano, sia Allegri che Italiano possono dire di essersi avvantaggiati dallo scambio del bomber serbo. La Juve pre-Dusan, 5ª, viaggiava in campionato con una media gol fatti di 1,47 e di gol subiti di 0,91 a partita, e una media punti di 1,82. Vlahovic, con 6 gol (su 16) in 10 presenze (il 37,5% del totale), ha contribuito a migliorare tutti i tre parametri (i gol fatti sono il doppio di quelli subiti e la squadra viaggia a oltre 2 punti a match), che valgono l’attuale quarto posto. Vero che il clima a Torino non è migliorato, soprattutto dopo il ko con l’Inter e il pari rimediato col Bologna. Chiaro che un’uscita anche dalla Coppa Italia, dopo quella rumorosa col Villarreal, potrebbe avere pesanti conseguenze.
MIGLIORATA ANCHE LA VIOLA. Non altrettanto si può dire per la Fiorentina miracolosa, pur orfana del suo centravanti trascinatore (prima per rendimento negli ultimi 5 turni: 13 punti conquistati). Nelle sue 21 partite viola di questo campionato (assente solo a Cagliari, prima dell’addio), Dusan aveva messo a segno 17 gol (su 40, il 42,5% del totale, con una media di 0,80 a partita, scesa nella Juve a 0,60). La squadra, 7ª, viaggiava a 1,90 gol a match, la media gol subiti era 1,38 e quella dei punti 1,66. Bene, dopo la sua cessione, pur essendo sensibilmente calata la media gol (scesa a 1,27), è migliorata quella dei gol subiti, calata a 1, e soprattutto la media punti, arrivata a 1,90. Da qui il 6° posto (+23 punti rispetto a un anno fa), con vista europea, in scia alla Roma, ma con una partita da recuperare. I 2 gol di Cabral e i 3 di Piatek (su 14), sostituti di Dusan, non spiegano il rendimento della Fiorentina post Vlahovic (col polacco decisivo però proprio in coppa Italia). Più logico pensare a una squadra riequilibrata da Italiano (con la coppia centrale Milenkovic-Igor senza più rotazioni davanti a Terracciano titolare, con un centrocampo meno sbilanciato grazie a Duncan o Amrabat, con le fasce più presidiate anche in copertura, con la crescita generale ottenuta dal lavoro del tecnico e dalla maturazione di stranieri di qualità come Nico Gonzalez e Ikoné).

Di
Redazione LaViola.it