Era dal 2020 che un attaccante della Fiorentina non segnava ai bianconeri a Torino. L’ultimo era stato Vlahovic
Bene la doppia cifra di gol raggiunta già a Natale, bene una condizione fisica mai stata così al top, bene la dimostrazione a sé stesso di essere ancora forte e decisivo, ma il gol contro l’ex squadra, quella che non aveva creduto a fondo nelle qualità, è una vera e propria rivincita, scrive Repubblica. Una soddisfazione grande che, anche se non corroborata da un’esultanza vera e propria in segno di rispetto verso gli ex tifosi, chiude un cerchio, con la luce di Firenze brillante dopo un tunnel buio vissuto a Torino. Doveva essere la partita di Moise Kean e lo è stata.
Un gol di testa, su bellissimo assist di Adli, per portare la Fiorentina sul pareggio nel primo tempo è la ceralacca sulla stagione della rinascita per un attaccante esploso presto, da teenager e persosi in tante panchine e in soluzioni così e così e rinato con una società e un allenatore che hanno dato a Moise fiducia, quella parola tanto mancata in passato. Era dal 2020 che un attaccante della Fiorentina non segnava in campionato a Torino contro la Juventus. L’ultimo a riuscirci era stato, scherzo del destino proprio Vlahovic, avversario ieri sera ma amico ed ex compagno nella vita. Uno dei primi in estate a dire a Kean «vai a Firenze e rilanciati». Un gol, da centravanti, per un centravanti ritrovato.

Di
Redazione LaViola.it