In quel Fiorentina-Roma una prestazione strepitosa del centrocampista, a gennaio potrebbe tornare in campo all’estero
Chi lo conosce, lo sa. Ogni pallone che gli scorre davanti è dolore e speranza, sogno e incubo, illusione e consapevolezza. Se poi a rincorrere quel pallone ci sono 22 compagni, 11 di viola e 11 di giallorosso vestiti allora beh, la ferita frizza se possibile un po’ di più. E chissà. Magari è per questo che Edoardo ha preferito non essere al Franchi, per quella che era, è e sarà per sempre la sua partita. Così scrive il Corriere Fiorentino.
TORNARE. La guarderà in tv, come fa tutte le volte che scendono in campo Roma e Fiorentina. «Guardo solo quelle, tutte le altre partite mi danno fastidio», ha raccontato lui stesso. Dura, forse impossibile, capire per chi farà il tifo. Perché se una è da sempre casa sua, dove è nato e cresciuto, l’altra è la famiglia dove, sempre parole sue, è «rinato due volte». Roba da strappare le lacrime dagli occhi, quella lettera con cui ha salutato Firenze qualche mese fa. Per lui adesso, si tratta di rinascere ancora. Tornare a giocare. Un cammino lungo e complicatissimo, fatto di visite, controlli, pareri. L’obiettivo è ricevere tutte le rassicurazioni possibili e, soprattutto, le garanzie per non mettere a rischio la propria vita.
QUEL FIORENTINA-ROMA. Se tutto andrà per il meglio tra non molto riceverà l’ok per giocare in quei paesi dove i regolamenti (Germania e Inghilterra per esempio) glielo permetterebbero. Magari a gennaio. Oggi, guardando Fiorentina-Roma, non potrà non pensare al 27 ottobre di un anno fa quando, al Franchi, segnò il suo primo gol in viola e regalò due assist. Una prestazione meravigliosa. Una dimostrazione di quello che poteva essere, che non è più stato ma che, altrove, potrebbe essere ancora.
Di
Redazione LaViola.it