Ultimo posto in coabitazione per i viola che trovano la quarta sconfitta in sette giornate: stavolta c’è pure lo zampino dell’arbitro
Ancora una volta in vantaggio, ancora una volta senza punti: la Fiorentina viene rimontata anche a San Siro e riesce nell’impresa di far segnare addirittura due gol a Leao che a Milano non segnava da 17 mesi. Partita in cui i viola hanno cercato di limitare i rossoneri (in emergenza totale) riuscendo anche a giocare alla pari (quando per ‘alla pari’ si intente male da entrambe le parti). Due squadre schierate per non perdere e i minuti che passano senza sussulti.
Il vantaggio di Gosens arriva all’improvviso e altrettanto all’improvviso se ne va. Ma il pareggio del Milan arriva con una Fiorentina in 10 in quanto l’arbitro, con grande calma, non ha fatto rientrare Ranieri dopo la gomitata che il capitano della Fiorentina aveva ricevuto.
E poi il rigore: ingenuità di Parisi e grande favore di Marinelli ad Allegri
Parisi sarà stato certamente ingenuo, ma in quell’occasione non c’era niente su Gimenez, non doveva neanche intervenire il VAR per una roba del genere. E invece rigore e vantaggio del Milan.
Come detto non una grande prestazione della Fiorentina ma una prestazione comunque che non avrebbe meritato l’ennesima sconfitta in campionato. Si sono riviste tracce di Fagioli, di Gosens. Sarebbe bello recuperare anche Gudmundsson e perché no anche Mandragora che continua a essere deleterio, specie in fase difensiva.
E stavolta la sconfitta significa ultimo posto insieme a Genoa e Pisa. E alla prossima di campionato, dopo la Conference League, ci sarà un Bologna reduce da tre vittorie nelle ultime quattro partite.
La situazione continua ad essere complessa specie per i segnali che arrivano: quando si perdono anche queste partite significa che sarà una stagione durissima. Una stagione in cui urge mettersi al più presto nella modalità salvezza, tralasciando qualsiasi altra cosa. Bisogna cominciare a pensare che l’unico obiettivo, oggi, è fare punti, qualsiasi tipo di punto.
Pradè si affida a Pioli, parla di dimissioni: che sia arrivato il momento?
Nel teso dopo gara il direttore sportivo della Fiorentina ha confermato Stefano Pioli sulla panchina nonostante l’ultimo posto in campionato e i 3 punti in 7 partite.
Pradè ha addirittura detto che l’unico, in questo momento, ad avere colpe è lui. Ma non è un messaggio di addio, il direttore sa benissimo che nessuno lo manderà mai via dalla Fiorentina. Quindi sono parole che lasciano il tempo che trovano.
Lodevole il siparietto a distanza tra l’allenatore e il direttore sportivo che si affrettano a prendersi la colpa del momento. Pioli ha detto “responsabilità mia e del club“, dall’altra parte Pradè che ha detto “la responsabilità è solo mia“. Veniamo incontro ad entrambi: la responsabilità è di tutti. Ed è bene che ne prendano consapevolezza e che comincino a lavorare per uscire da questa situazione.
Di
Francesco Zei