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La crisi dei numeri nove. ‘Colpe’ di Italiano? I numeri dicono altro

Nzola

Da Vlahovic in poi, tante difficoltà per i centravanti. Ma non è vero, numeri alla mano, che i centravanti con Italiano non segnino

In una squadra capace fino a ora di segnare 13 gol in 7 partite colpisce come i due centravanti siano ancora fermi a zero. Cambiano gli interpreti (con 53 milioni spesi per Piatek, Cabral, Jovic, Nzola e Beltran, anche se per il brasiliano ne sono stati poi incassati 20 più altri 5 di eventuali bonus) ma da quando è partito Vlahovic la questione è sempre la stessa e in questi giorni è tornata prepotentemente di moda, scrive il Corriere Fiorentino.

NUMERI. Vale la pena quindi fare un percorso a ritroso, mettendo a confronto il rendimento delle prime punte che a Firenze si sono alternate sotto la guida del tecnico con quello che gli stessi giocatori hanno avuto altrove. Ebbene, quasi tutti senza Italiano segnano o hanno segnato meno. Prendiamo Vlahovic. Col mister viola ha messo insieme 20 gol in 24 partite, con una media di una rete ogni 101,9’. Nel resto della carriera invece, la sua media è di uno ogni 145,5’. Stesso discorso per Piatek, che in sei mesi con l’attuale allenatore viola ha segnato 6 gol in 18 presenze, una ogni 158’ mentre, in tutta la carriera, il suo score parla di un gol ogni 197,4’. E poi Nzola. Con Italiano allo Spezia segnò 11 gol in 25 presenze (1 ogni 172,6’) mentre l’anno scorso (15 reti in 33 presenze tra campionato e Coppa Italia) la sua media è stata di un gol ogni 194’. Uniche eccezioni: Cabral e Jovic. Il primo col mister ha segnato 19 gol in 64 presenze (1 ogni 179’) in mezzo ad una carriera da una rete ogni 154,4’ sulla quale però, incidono i tanti gol segnati nel campionato svizzero. Non proprio il più competitivo del mondo. Il serbo (1 gol ogni 183,5’ con Italiano) ha uno score complessivo da una rete ogni 175,6’ ma questa media è gonfiata dall’unica stagione (’18/’19) nella quale, con 27 gol tra Bundesliga ed Europa League, toccò cifre mai più viste.

ATTESA. La storia insomma, insegna che con questo allenatore i centravanti alla fine segnano. Meglio aver pazienza, forse. Anche perché, dopo le primissime partite del 2021-22, si sentivano gli stessi discorsi anche su Vlahovic, ma poi le cose cambiarono. Chissà che non possa presto accadere lo stesso con Nzola e Beltran.

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